La riqualificazione piace alle attività Ma il taglio dei parcheggi è un rebus

I commercianti commentano la nuova conformazione della strada: "Lavori inderogabili, non c’era più decoro"

di Daniele Mannocchi

Il progetto per la riqualificazione di via Mazzini è accolto tra luci e ombre dai commercianti storici di via Mazzini. Fondamentalmente, l’idea che la principale arteria del centro venga sistemata a dovere non può che far piacere a chi vive tutti i giorni la zona: in particolare, la ristrutturazione dei marciapiedi e la nuova illuminazione fanno ben sperare in termini di decoro e sicurezza. Sull’altro piatto della bilancia, però, pesano alcuni fattori di incertezza, primo tra tutti il sistema dei parcheggi. Il timore dei commercianti è che l’eliminazione di una parte consistente degli stalli, in assenza di un ripensamento generale del sistema della viabilità, finisca per ingolfare via Mazzini più di quanto non lo sia già allo stato attuale. Inoltre, a livello operativo, non viene visto di buon occhio il fatto che il provvedimento sia stato calato dell’alto, senza alcun tipo di consultazione o sondaggio sui problemi con cui residenti e attività si devono confrontare quotidianamente.

"Dal mio punto di vista, l’unica possibile critica che si può muovere al progetto è legata all’eliminazione dei parcheggi – spiega Riccardo Corfini di Corfini Foto –; se proprio si vogliono togliere gli stalli, forse sarebbe opportuno redigere un piano alternativo per la viabilità. Tanti clienti spesso lamentano il fatto di non riuscire a parcheggiare l’auto perché in tutta la zona non si trovano posti liberi. Decongestionare il traffico va bene: ma allora bisogna dare un’alternativa; penso ad esempio alle navette di cui si parla da trent’anni". Per il resto, "la strada ha un notevole bisogno di riqualificazione – continua il commerciante – e non da oggi. In particolare, aspettiamo l’installazione della nuova illuminazione: l’area che va da via Sant’Andrea al mare è buia e dopo una certa ora diventa pure pericolosa. Più luce non guasterebbe. Al tempo stesso, però, bisogna mettere le attività in condizione di fare presenza: siamo il primo presidio per il decoro e la sicurezza".

Sul versante opposto della strada, lato ponente, per le attività si apre un’incognita in più legata alla realizzazione della pista ciclabile. "In generale, penso che abbiamo bisogno di piste ciclabili – spiega Elena Francesconi della libreria Lettera 22 –; però bisogna considerare che via Mazzini è una strada ipercongestionata, e il pensiero di restringere la carreggiata e togliere posti auto potrebbe ingolfare ancora di più il traffico". Tra i lati positivi del progetto c’è sicuramente l’attenzione dedicata alle piante e alla vegetazione: "Mi piace l’idea che via Mazzini possa diventare una zona verde – prosegue Francesconi –; sulla pista ciclabile, invece, credo sarebbe stato opportuno un confronto con chi, come noi, ha un dehor all’esterno. Noi lo usiamo per le presentazioni dei libri: adesso che si fa? Presumo che lo dovremo eliminare, ma nel progetto non se ne parla e nessuno di noi è stato contattato per un confronto".

Di sicuro, tra i favorevoli alla mobilità dolce c’è Roberto Tarducci dell’omonimo negozio di biciclette. Anche lui, però, dovrà rivedere un po l’esposizione delle sue due ruote. "È chiaro che sono per le ciclabili – racconta –; però, al tempo stesso, mi chiedo se un restringimento della carreggiata non possa comportare dei disagi: penso al passaggio dei pulman, o delle ambulanze, o anche solo dei furgoncini di carico e scarico. Ad oggi, in assenza di parcheggi, si possono comunque ritagliare uno spazio. Un domani, invece, c’è il rischio che si blocchi tutta la strada. Il progetto in sé non mi sembra brutto, specie per la sistemazione dei marciapiedi e dell’illuminazione, e non penso che l’eliminazione dei parcheggi sia un problema insormontabile: fare trecento metri a piedi non è un dramma. Però ho paura che via Mazzini possa diventare come via Garibaldi".

Tra i più preoccupati dal nuovo progetto c’è Angela Vittorio della pasticceria Isola Dolce: "Una pista ciclabile al posto degli stalli non porta a niente – commenta – e con i parcheggi a lisca aumenteranno gli incidenti. Sarebbe stato rifare l’asfalto e sistemare i marciapiedi, anche per una questione di sicurezza. Senza stalli, chi viene da fuori come farà?".