La Pineta diventa atelier per protesta. Dove passerà l’asse ora c’è un museo

L’iniziativa di 'artivismo' in difesa del patrimonio naturalistico. Sabato alle 18 l'inaugurazione

Gli artisti che hanno donato le installazioni alla Pineta

Gli artisti che hanno donato le installazioni alla Pineta

Viareggio, 11 luglio 2018 - L’arte per salvare la pineta. Volti umani, animali, dipinti, sculture. Con l’obiettivo di far diventare quei pochi metri di strada bianca ombreggiata dai pini – il tratto che da via Indipendenza taglia perpendicolarmente il Viale dei Tigli per sbucare, dopo la gimcana dietro lo stadio, al PalaBarsacchi – un museo a cielo aperto. E in continua evoluzione. Una «forma di resistenza» innovativa portata avanti da due collettivi artistici, il Dada Boom del Varignano e SuperAzione, di Firenze. Che sabato, alle 18, inaugureranno la loro creatura: il nuovo ‘Museo Popolare della Pineta’.

Tutte le opere sono state donate da artisti italiani e stranieri (arrivano persino dalla Turchia e dalla Svizzera), «che hanno aderito – spiegano gli organizzatori – alla richiesta di trasformare in un museo a cielo aperto il pezzo di pineta che il progetto dell’asse di penetrazione vorrebbe abbattere per creare una nuova via di collegamento verso il mare. Il Museo della Pineta nasce come azione collettiva di Artivismo in difesa del patrimonio naturalistico viareggino contro il progetto devastante di una vera e propria superstrada a ridosso del Parco, in appoggio al Coordinamento No Asse». Nel complesso, a lavori ultimati saranno installate una ventina di opere realizzate con materiali di recupero ed ecosostenibili. Inoltre, sarà organizzata una ‘Cassa del Museo’ dove i fruitori delle opere potranno lasciare un obolo che sarà destinato alla ripiantumazione delle aree disboscate della pineta. La festa d’inaugurazione, come detto, inizierà alle 18: ci saranno visite guidate alle opere mentre diversi gruppi performativi, disposti lungo il percorso del museo, accompegnaranno i visitatori. Alle 23 la serata prosegue al Sars con una nottata di musica Hip Hop.

«Il museo sarà in continuo aggiornamento per permettere ai tanti altri artisti che si sono detti interessati (come anche alle persone comuni) di esporre una propria creazione – concludono i promotori – in uno spazio che intende difendere, con gli strumenti dell’arte e della creatività, un importante pezzo del territorio viareggino dalla solita speculazione utile ai ‘soliti pochi’. Vogliamo proporre un’altra idea di città e di comunità: inclusiva, solidale, dove la tutela dell’ambiente, della salute, dei diritti e del benessere degli esseri viventi siano al centro e dove la partecipazione sia reale, diffusa e democratica».

Daniele Mannocchi