"La mia casa in fumo. È rimasta solo cenere"

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"Non è rimasto più nulla se non un cumulo di cenere. Una moto d’epoca, una collezione di 33 giri, tante foto di quando ero bambino, ragazzo. Tutto annerito, fuso, liquefatto. Le fiamme mi hanno portato via anche tanti bei ricordi". Geronimo Madrigali ha il tono di voce dimesso quando ricorda quello che era, e che rappresentava, quel piccolo annesso agricolo, sulle colline di Massarosa in località Castagnoli fra Massarosa e Pieve a Elici a 250 metri di altitudine, che le fiamme si sono letteralmente mangiate, assieme a tutta una serie di storici ulivi. "Si trattava di una piccola casetta di legno, su un solo piano, che mio babbo – racconta ancora – aveva deciso di acquistare, da un contadino, circa 30 anni fa. Era per così’ dire il nostro ’buen retiro’. Niente di ché, tanto è vero che non vi erano servizi nè cucina, né letti, ma tanto ci bastava per trascorrerci una giornata in famiglia o con gli amici a prendere un po’ di fresco, per chiaccherare ed anche per suonare qualche strumento. Insomma un luogo intimo ed ideale per stare a contatto con la natura senza il fracasso cittadino". Martedì mattina, attorno alle 11, la telefonata di un amico che avvisava del pericolo. "Babbo – racconta ancora Geronimo –, che giusto tre giorni fa era salito per tagliare il prato, è andato subito a controllare e seppur monitorata la zona sembrava salva, ma dopo 1 ora sono arrivate le fiamme e per lui è divenuto impossibile salire, anche solo per recuperare qualcosa. I danni sono ingenti, ma in questo momento non mi va molto di pensare a denunce e rimborsi. Questo maledetto fuoco mi, ci, ha ferito nell’anima".

Sergio Iacopetti