L’ultima cena con le pizze e le birre scontate

Ieri sera tanti eventi istantanei prima della chiusura notturna. Nel mondo dei ristoranti e dei bar monta una pericolosa protesta

Ristoratori

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Viareggio, 26 ottobre 2020 - Game over. C’era una volta la ristorazione versiliese, e presto non ci sarà più. Mai come stavolta la rabbia dei gestori e dei dipendenti del settore sprizza scintille. "Invece di ordinare il lockdown ci mettono in condizioni di chiudere spontaneamente, così questo Governo non avrà nemmeno il problema dei risarcimenti". E’ un coro che sale da una delle categorie portanti del turismo versiliese. Si annunciano sit-in di protesta in piazza Mazzini e a Firenze, con l’adesione pure delle palestre.

L’orario del Dpcm è uguale per bar e ristoranti: aperti solo dalle 5 alle 18, anche la domenica. Per i ristoranti tradizionali di fatto resta solo il pranzo festivo, e un minimo di attività diurna infrasettimanale. I gestori, già massacrati dal lockdown di primavera, sanno che non basterà a tenerli in piedi. Nemmeno i locali che fanno ristorazione di lavoro a pranzo: un settore devastato dal telelavoro (smart working, per i politici). Infatti lo slogan "prima la salute" mette un velo menefreghista su chi non lavora e non mangia. Gli addetti della ristorazione, in una Versilia che conta circa 800 pubblici esercizi, moriranno di fame: però viralmente sanissimi.

Per di più la chiusura ipocrita arriva insieme al pagamento delle tasse che erano state solo rinviate, come la Tari calcolata al metro e non sulla quantità oramai ridotta dei rifiuti. E con le scadenze delle imposte di novembre, che a questo punto molti non potranno versare. Senza incassi, coi conti correnti falcidiati dalle spese di gestione a porte chiuse, quanti avranno la liquidità per non finire in mano a Equitalia o peggio? Ieri sera è stata proprio l’ultima cena. Per l’occasione il Tacabanda di Torre del Lago ha lanciato su Facebook l’evento istantaneo "Pizza gratis per tutti".

Altri hanno organizzato "svendite" con pizze a 4 euro e birre a 3. Per chiudere in bellezza: chissà da oggi quanta gente andrà in pizzeria a mangiare dalle 5 alle 18. Qualche locale si salverà con il delivery e l’asporto, come a marzo. E gli altri? Pensando agli altri, il sindaco di Massarosa Alberto Coluccini critica pesantemente il nuovo Dpcm Conte. "Non sottovaluto la gravità della situazione ma il mio giudizio sul nuovo Dpcm è negativo. Trovo inadeguate e dannose le nuove misure restrittive - commenta -. Penso in particolare alla chiusura alle 18 per le attività di ristorazione. Potevano essere valutati protocolli ancor più stringenti ma che evitassero la chiusura, con conseguenze drammatiche sull’economia. Non ci siamo, è come fare un nuovo lockdown senza dichiararlo apertamente. Adesso servono immediate misure di sostegno economico sia direttamente per le imprese che per i Comuni per poter essere al fianco di chi si troverà in ulteriore difficoltà economica nelle prossime settimane. Dobbiamo prevedere provvedimenti in questa direzione, ad esempio la soppressione della Tari, ma non lo possiamo fare da soli: Regione e Stato ci devono dare gli strumenti". Per ora, aspetta e spera. b.n.