L’ex governatore contrattacca "Non aderì a regole del pubblico"

"Quando era ai domiciliari chiamai il procuratore per chiedere che gli fosse consentito operare"

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L’ex governatore Enrico Rossi non è uomo disposto a lasciar correre quando lo accusano di mancanza di coerenza. Più che mai quando la questione riguarda una delle battaglie in campo sanitario che lo ha visto a lungo impegnato nei quando era assessore alla Sanità della Regione. E la battaglia in questione riguarda il chirurgo Paolo Macchiarini. "Provo anche io la stessa amarezza di Paolo Macchiarini", "quanto alla mia coerenza sul suo caso rimando a tutte le posizioni pubbliche in consiglio regionale in risposta a un’opposizione cieca, ottusa e servile agli interessi immediati di questo o quel professionista". E’ duro il commento dell’ex governatore Enrico Rossi che nel 2010, da assessore alla sanità, fece una vera e propria battaglia per riportare in Italia, a lavorare all’ospedale di Careggi, il chirurgo Paolo Macchiarini.

Una replica che Rossi ha distillato dopo che ieri proprio Macchiarini lo ha accusato di averlo abbandonato. Il chirurgo infatti commentando la sua assoluzione definitiva per il procedimento, per il quale nel 2012 è finito anche agli arresti domiciliari, ha lanciato a Rossi una stoccata precisa. "Ripenso – ha detto Macchiarini – al maledetto invitò di un politico che ha tanto promesso, ma che poi, nei fatti, mi ha abbandonato ed ha un nome: Enrico Rossi". Parole pesanti per chi davvero aveva creduto nella grande competenza ed esperienza del chirurgo tanto da affrontare in più occasioni anche numerosi attacchi pubblici.

"A ulteriore conferma di quello che dico – ha proseguito Rossi – ricordo che il giorno in cui Macchiarini fu messo ai domiciliari chiamai io stesso il procuratore per chiedergli di consentire al chirurgo di completare gli interventi che aveva in programma".

Una critica al chirurgo, però, ce l’ha anche il suo paladino Enrico Rossi: "Definito da qualcuno un Mozart della chirurgia – ha aggiunto – Macchiarini se però fosse stato più disponibile a seguire le regole e i metodi dell’organizzazione pubblica della sanità con ogni probabilità ci avrebbe messo nelle condizioni di conseguire un grande risultato, fare di Careggi uno dei principali centri europei della chirurgia toracica, obiettivo verso cui eravamo ben istradati grazie al lavoro dell’allora direttore di Careggi Valtere Giovannini".