Intitolata alla preside Franca Papi la scuola che volle con tenacia

La scuola che ha voluto tenacemente, ha ufficialmente il suo nome: “Franca Papi”. La figura della preside Franca Rovini Papi è stata ricordata e celebrata ieri pomeriggio nel giardino della media del Varignano. Una cerimonia semplice ma emozionante, ideata dalla dirigente Nella De Angelis, dai docenti e da tutto il personale, alla presenza dell’assessora Sandra Mei e del figlio Fabrizio Papi, direttore del “Boccherini” di Lucca.

Franca, donna minuta nata nel 1924 in una famiglia borghese, cominciò la sua battaglia di emancipazione già da giovanissima, quando mal tollerava le imposizioni del regime fascista, quando decise di laurearsi in lettere e di sposare a 23 anni un partigiano. Un storia femminile, con grandi dolori e con grande visione del futuro. La preside Papi era sempre un passo avant. "La prima scuola al Varignano, prima in locali di fortuna e poi costruita appositamente, la prima mensa, le 150 ore per gli studenti-lavoratori, il primo inserimento di un’alunna con handicap: è stato potenzialmente rivoluzionario il suo tempo", ha concluso Annalisa Misuri, collega, amica, ex preside amatissima della stessa scuola.

Gli alunni di oggi intermezzano suonando la chitarra e il pianoforte, ballando “Jerusalem” tutti insieme, facendo da ciceroni per mostrare la scuola, leggendo brani dei racconti che Franca aveva scritto per il periodico “Menotre”. Un scuola sempre inclusiva e all’avanguardia, dove si progettano attività didattiche innovative, cercando la collaborazione delle famiglie. "Mia madre avrebbe detto oggi quello che diceva sempre – ha affermato Fabrizio Papi – : studiare con spirito critico, passione, forza di volontà". Fu anche presidente dell’associazione “L’Uovo di Colombo” e ha meritato di essere ricordata nelle maniera a lei più confacente: una scuola vivace che porta il suo nome.

Chiara Sacchetti