In sicurezza il canale Acque Alte Ponente

Intervento del Consorzio di Bonifica con opere per oltre 700 mila euro contro il rischio allagamenti

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Nuovo intervento da parte del Consorzio di Bonifica a Piano di Mommio: si tratta di un lavoro straordinario sul canale Acque Alte Ponente dal valore di 736mila euro, finanziati per il 75 per cento dal Ministero dell’Ambiente e per la restante parte (184mila euro) dal Consorzio stesso. "L’intervento consiste nella messa in sicurezza strutturale di un nuovo tratto del canale di circa 500 metri – spiega il presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi – e si aggiunge ai precedenti tre lotti che abbiamo già eseguito sullo stesso corso d’acqua che lambisce la zona artigianale delle Bocchette e interessa tutta l’area compresa tra il fiume Camaiore e la Sassaia, fino alla Sarzanese. Questa vasta porzione di territorio interessa tre comuni: oltre alle aziende sono presenti l’intero abitato di Piano di Mommio, case sparse e terreni coltivati. La definitiva messa in sicurezza del canale è una nostra priorità perché il Ponente è in grado di raggiungere quote elevate e non è nuovo a tracimazioni".

La sistemazione idraulica del canale Acque Alte di Ponente risale addirittura agli Anni Trenta del secolo scorso. Con questo quarto lotto di lavori, sarà completata la messa in sicurezza di un’importante porzione delle arginature del corso d’acqua, che verranno così risanati, rialzati e ispessiti per aumentare la capacità di contenimento delle acque del canale ed abbattere sensibilmente la probabilità di esondazione. Le scarpate verranno poi protette dall’erosione dell’acqua con la costruzione di scogliere in massi naturali di grandi dimensioni. Il progetto, già approvato dalla Conferenza dei servizi che ha coinvolto tutti gli enti preposti, sarà posto in gara a breve ed i lavori inizieranno non appena la Regione darà l’autorizzazione a procedere.

"La storia recente, e parliamo degli ultimi cent’anni, ci insegna quanto i lavori di sistemazione idraulica possano determinare lo sviluppo dei territori. In questa zona, un tempo paludosa, oggi insistono oltre 150 aziende di micro, piccola e media dimensione, su cui gravitano oltre 3500 addetti tra lavoratori e indotto – conclude Ridolfi –; intervenire sulla stabilità degli argini significa ridurre il rischio di esondazioni e allagamenti e quindi difendere il territorio, gli abitanti e le attività".