In pediatria c’è il Dottor Coriandolo, scaccia la paura col soffio magico

Da vent’anni Alessandro Frediani porta in corsia la comicoterapia per curare l’umore dei bambini "Un’emozione positiva può predisporre alla guarigione. Il sorriso è come una carezza, dà sollievo"

Alessandro Frediani è nato a Viareggio e ha 43 anni

Alessandro Frediani è nato a Viareggio e ha 43 anni

Viareggio, 13 febbraio 2020 - Lui si chiama Dottor Coriandolo. Ma per i bambini diventa Dottor Condolo, Coandolo, Coiandolo... Con il camice bianco, il suo naso a palloncino, le scarpe di venti numeri più grandi e i calzini a righe rigorosamente spaiati Alessandro Frediani ogni mattina dà il buongiorno ai piccoli pazienti di pediatria. Il suo mestiere è prendersi cura dell’umore, specializzato in goffa felicità. Fa parte dell’unità di comicoterapia della cooperativa “Chez nous… le cirque “, dei clown dottori che operano per rendere migliore la qualità della degenza dei bambini, per facilitarne le cure e - coinvolgendo famiglie, medici, infermieri - per fare dell’intero reparto l’obiettivo dell’intervento terapeutico.

"Alle volte basta un soffio per ribaltare la situazione. Un soffio magico – racconta Alessandro – fa sparire una pallina, apparire una farfalla, scomparire il dolore. E se il bambino si convince che il suo soffio ha funzionato, allora funziona davvero. Perché riprende potere su di sé. Prende fiducia nel medico e nelle infermiere, e torna ad avere un ruolo attivo nella sua degenza e anche nel rapporto con la malattia".

Sono passati esattamente vent’anni da quando Alessandro, con una lunga esperienza nei boy scout e una naturale attitudine alla comicità coltivata sin da bambino, ha indossato il camice del Dottor Coriandolo per la prima volta. "Scelsi d’istinto quel nome, d’altra parte sono viareggino". Quel nome che i piccini reinventano ogni volta a modo loro mescolando le sillabe, che ha la forza di un’immagine a colori e la leggerezza del vento. "Da vent’anni una cosa però non è cambiata: quando entro in una stanza d’ospedale – prosegue Alessandro – guardo oltre le flebo, i monitor, le barelle, le medicine, gli aghi. E vedo il bambino come se fosse in camera sua. Ma in tutti questi anni – prosegue – ho sempre cercato stimoli nella poesia, nell’arte, nel circo, nella filosofia, nella magia per raccontare qualcosa di nuovo. Che sfugga all’abitudine".

Nella sua carriera Dottor Coriandolo , oltre ai palcoscenici di strada e ai teatri nazionali, ha attraversato storie, vite, reparti. Opera attualmente in pediatria, ma ha lavorato anche in oncoematologia pediatrica. "Nei ricoveri brevi ci occupiamo per lo più di sdrammatizzare una terapia, come ad esempio il prelievo di sangue. Di placare ansia e paura, prendendoci in giro, contagiandoci con una risata. Nelle lunghe degenze invece i sentimenti sono diversi, ed è importante comprenderli e rispettarli. Il clown può diventare veicolo delle emozioni dei bambini". "La gioia più grande – conclude Alessandro – è uscire dalla stanza lasciando un clima sereno, salutare i bambini e vedere nelle mamme e nei papà un po’ di sollievo. Portarli fuori dall’ospedale, restituirgli la spensieratezza". Non c’è una ricetta, ma è solo questione di empatia. " Sembra retorica: ma ogni volta che questa magia si compie, con i suoi tempi, le sue espressioni, lascia qualcosa anche dentro di me". Qualcosa che resta dentro Alessandro, anche sotto il camice del Dottor Coriandolo.  

Martina Del Chicca