Imbrattata la scultura che ricorda Valentina

La madre dispone la pulizia a proprie spese e tira frecciate al Comune: "Quella è una zona in abbandono, tenuta davvero male"

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di Daniele Masseglia

Non c’è pace per la scultura in marmo “Spirito libero portatrice di luce”, che dal 2019 svetta sul lungomare di Focette in ricordo delle vittime della strada. L’opera, dell’artista venezuelana Maria Gamundi, raffigura Valentina Prisco, la giovane viareggina investita e uccisa il 20 maggio 2013 a soli 28 anni dopo essere uscita da una discoteca. La madre di Valentina, Maria Luisa Secchi, è arrabbiata per l’ennesimo imbrattamento commesso ai danni dell’opera dato che alcuni giovani hanno rovinato il basamento (nella foto) e la parte inferiore della statua gettando della coca-cola.

Un brutto gesto che arriva a pochi giorni dal compleanno della giovane, che il 26 settembre avrebbe compiuto 37 anni. "Il vandalismo è stato compiuto dai soliti giovani che la sera scorrazzano impuniti – si sfoga la donna – magari dopo una serata nei locali. Per fortuna il liquido non è stato assorbito dalla scultura ed è scivolato giù, ma il basamento era tutto giallo. Un po’ come l’anno scorso, quando la causa fu l’irrigazione delle aiuole. Ho speso un sacco di soldi per restaurarla, ci sono voluti tre giorni di lavoro". Una delusione infinita per la mamma di Valentina, anche perché il suo racconto sull’area intorno alla scultura non è proprio edificante. "La paletta con la didascalia l’ho trovata in terra – prosegue – per non parlare del marciapiede rotto, del faretto in alto che non funziona da mesi e le palme che stanno morendo tutte. Cose che ho segnalato a chi di dovere. Anche quest’anno porterò solo un mazzo di fiori, ma l’anno prossimo è il decennale della sua scomparsa: sentirò il Comune per il da farsi".