TOMMASO STRAMBI
Cronaca

Il sogno di un bimbo: "Le mucche, la fame e tanta passione. E ora ho Papa Joe"

La storia dell’armatore dello yacht varato ieri al cantiere Benetti. Dalle montagne austriache ad un impero nell’elettronica industriale.

Il sogno di un bimbo: "Le mucche, la fame e tanta passione. E ora ho Papa Joe"

Il sogno di un bimbo: "Le mucche, la fame e tanta passione. E ora ho Papa Joe"

Joe, al secolo Joseph, è un ultrasettantenne con un viso tondo, su cui sono incastonati grandi baffi sale e pepe. La giacca in tweed, con il risvolto in velluto verde al colletto, tradisce immediatamente le sue origini austriache. Gli occhi sono piccoli, ma nascondono una grande vivacità. Accompagnata da un altissimo senso dell’umorismo. Si aggira nel grande cantiere Benetti, come se fosse capitato per caso. E, invece, era tutto scritto in un tema che aveva composto alle elementari quando aveva solo dieci anni. "A scuola dovevamo narrare – racconta – su ciò che avremmo desiderato dalla vita. Lo scrissi chiaramente: una barca e un elicottero. La mia maestra ha poi inviato l’ordine della barca direttamente a Benetti". "Certo – aggiunge sorridendo – sono un po’ lenti, ma alla fine me l’hanno consegnata". Già perché lui è l’armatore di “Papa Joe“, il Diamond di 44 metri, varato ieri mattina all’interno del cantiere di via Coppino.

E pensare che tutto è iniziato in un piccolo paese di montagna dove Joe viveva con la sua famiglia e intorno aveva "solo campi e qualche mucca. E tanta fame". Ma a differenza di chi si fa soverchiare dal fattore invidia, Joe non si è fermato a "guardare chi era più ricco di noi", ha tenuto fede a quel tema scritto da bambino. "Dopo la scuola dell’obbligo – prosegue il suo racconto – mi sono formato come ingegnere elettronico. A ventotto anni ho fondato, con un compagno di classe, un’azienda che avrebbe dovuto sviluppare e produrre elettronica industriale. L’inizio è stato molto difficile: tutto ciò che avevamo iniziava con senza. Senza soldi, senza prodotti, senza formazione aziendale, senza clienti. Ma quello che avevamo era un’enorme energia, la motivazione, e, soprattutto, la capacità di riunire intorno a noi validi collaboratori. L’azienda si è sviluppata con molto successo e l’abbiamo costruita nel corso di quattro decenni. Un giorno ho ricevuto una lettera per posta: ho aperto la busta e, poi, ho tenuto in mano la tessera di pensionamento".

Già, il tempo era volato. E lo choc più grande rivela Joe, è stato proprio quello: "con un lavoro così intenso avevamo completamente trascurato il fatto che anche noi stessimo invecchiando. Abbiamo quindi trovato una buona soluzione per continuare il lavoro di una vita con lo stesso successo". Oggi l’azienda fondata da Joe è in buone mani e lui, che due anni e mezzo fa ha ricevuto un brutto colpo dal destino ("mia figlia più grande mi è stata strappata da un cancro", racconta), ha deciso di impegnarsi in prima persona nel sostenere la ricerca contro i tumori ("spero che un domani tutti noi possiamo beneficiare dei risultati di questi studi"), ma anche di realizzare quel sogno di bambino. Un sogno che ieri, con “Papa Joe“ è diventato realtà. Ed ora questo ultrasettantenne austriaco potrà navigare ("confidando che il buon Dio ci conduca sani e salvi al prossimo porto") con la sua famiglia. Così, mentre il Diamond scivola verso l’acqua della Darsena, il nipotino esulta di felicità. Il nonno, due anni fa gli aveva annunciato di aver deciso di vendere la vecchia "barchetta" per prenderne una più piccola. E il bimbo per tutti questi mesi ha continuato a chiedere "se fosse almeno grande da consentirgli di tuffarsi in mare". "Quando se l’è trovata davanti – conclude il nonno – potete immaginare che sguardo di meraviglia si è disegnato sul suo volto".

Quella meraviglia che accompagnava gli occhi di Joe quando, adolescente, guardava "gli altri più ricchi di noi". Joe, allora, non si è scoraggiato. Anzi. Ha cercato la sua strada e l’ha trovata. E oggi può solcare il mare a bordo di uno degli yacht che rappresentano l’eccellenza di Viareggio. Quella eccellenza che lui ha scelto per regalarsi il sogno di quando era bambino. Buon vento (anche se è un yacht).