Il monopattino giù per la via quando si esaurisce la batteria

Continua l’abbandono ovunque dei mezzi elettrici a noleggio. Ormai fanno parte dell’arredo. urbano come sculture moderne

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La moda dell’estate va avanti imperterrita, altrimenti che moda sarebbe? Dopo il boom di un mese fa, forse la canicola infernale ha rallentato l’uso dei delle bici e dei monopattini elettrici, o forse c’è stato un sussulto di educazione: a colpo d’occhio i mezzi abbandonati dove la batteria si scarica sembrano meno, ma il fenomeno continua e ampie zone della città sono disaseminati di due ruote lasciate alla volontà del noleggiatore di andare a recuperarle.

Sui marciapiedi, alla Torre Matilde, sulle aiuole, sui ponti, anche direttamente in strada, i monopattini sembrano tristi pietre miliari della maleducazione e del menefreghismo che contraddistingue urbi ed orbi l’avvio del terzo millennio. Le nuove tecnologie hanno moltiplicato ed esaltato il peggio dell’animo umano. E siccome è il menefreghismo la nuova legge, non c’è cenno di attenzione, risposta, reazione né pubblico né privato qualsivoglia protesta. L’assuefazione è tale che nemmeno i turisti brontolano più se qualcosa non va o non è bello. Domina la rassegnazione. Il monopattino abbandonato fa parte del paesaggio urbano, forse è una nuova forma d’arte e non ce ne siamo accorti. Fa pendant col sacchetto del pattume tirato al muro o infilato ben bene nel cestino portarifiuti. Finiranno alla Biennale?