Il futuro del Piazzone. Il sindaco assicura: via i lavori a inizio 2019

E tra gli operatori c'è grande diffidenza sui progetti

Il sindaco Del Ghingaro (Umicini)

Il sindaco Del Ghingaro (Umicini)

Viareggio 5 settembre 2018 - L’ANIMA genuina di un mercato rionale, l’ambizione di un moderno crocevia europeo. Reinventarsi così il Piazzone, in 30 giorni. E’ questo l’indirizzo e la scadenza che la giunta Del Ghingaro fornisce agli operatori economici interessati a partecipare alla manifestazione d’interesse, propedeutica al bando per l’affidamento del mercato di piazza Cavour.

Un'indagine esplorativa che non serve soltanto a tastare la concretezza degli interessi di imprenditori, gruppi, o cordate sul Piazzone; ma anche a produrre (si spera) diversi progetti e idee di riqualificazione e sviluppo del mercato. Che l’amministrazione valuterà, e poi sui tratti della proposta più idonea modellerà il bando definitivo per l’assegnazione dell’intera area mercatale. Dove «entro l’inizio del 2019 cominceranno i lavori di ristrutturazione», parola del sindaco Giorgio Del Ghingaro. Che ha ben chiara la sua visione del nuovo Piazzone, lontana dalle nostalgie del ‘mi riordo’, del baccalà coi ceci ammollati, delle stenderie di vestiti, dei lupini: «Quello che immagino – dice Del Ghingaro – è un progetto che tuteli la ‘tipicità, ma non la stagnazione. Un progetto innovativo, coraggioso, che valorizzi l’architettura Liberty e la qualità dei prodotti. Incentrato sul food».

Coraggioso è, di per sé, decidere di investire nell’area, che necessità di una profonda opera di riqualificazione. Da anni il loggiato del Belluomini, tutelato dalla Belle Arti, attende di essere restaurato. E ciclicamente ritorna il sogno di vedere aperta la sua terrazza, immaginare lì un aperitivo al tramonto. Il sindaco è più che certo che qualcuno si farà avanti per restituire una dignità al Piazzone: «tanti gruppi di caratura nazionale – dice – hanno già chiesto informazioni».

Qualora la gara si concluda con esito positivo, la durata della concessione, fino ad un massimo di 30 anni, sarà calcolata in base all’investimento che farà il concessionario individuato, mentre il valore della concessione sarà calibrato sulla base del piano economico-finanziario proposto. Se per i fondi comunali sfitti il concessionario avrà totale libertà sul valore da attribuire alle singole locazioni, tutti i commercianti e i titolari dei chioschi che hanno resistito fino ad oggi pagando regolarmente il canone al Comune «saranno tutelati, anche dal punto di vista economico – garantisce Del Ghingaro –. E’ da loro che deve ripartire il Piazzone. Dal loro coraggio e dalla loro correttezza». Dei 48 chioschi che si contano ancora, almeno 24 bancarelle dovranno rimanere in piazza Cavour. «Per le altre sarà possibile trovare una nuova collocazione». Ad esempio potranno prendere il posto del loggiato del pesce, che a sua volta si immagina spostato verso via San Martino, come suggeriva il progetto presentato dalla giunta a luglio scorso. «Quel progetto – conclude Del Ghingaro – è la basa da cui partire per immaginare il nuovo orizzonte del Piazzone».

Martina Del Chicca