
Solo il 33% delle spiagge italiane risulta occupato da concessioni. Quindi quel 67% di coste ancora libere andrebbe a dimostrare la "non scarsità della risorsa", chiave di volta per il salvataggio dalla direttiva Bolkestein. È il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi a sintetizzare l’esito del lavoro messo in atto dal tavolo interministeriale sul riordino delle concessioni balneari che ha visto all’opera i ministeri competenti e le associazioni di settore nella mappatura di 390mila metri quadrati di coste in concessione. "In tre mesi è stato fatto un lavoro enorme – spiega Zucconi – considerando le superfici occupate da porti industriali, porti turistici, complessi industriali, servitù militari e parchi ambientali, come il nostro Parco di Migliarino. Tutte messe insieme queste realtà ci dicono che solo il 33% è occupato. Abbiamo anche preso in considerazione il dato della morfologia, visto che in Italia ci sono coste rocciose ma utilizzate per approdi turistici o dove insiste comunque uno stabilimento balneare. E’ stato quindi un lavoro faticoso di confronto dati tra quelli del Servizio identificativo demaniale e quelli delle Regioni".
Per il rappresentante FdI è urgente aprire un dialogo con l’Europa per far presente l’esito della mappatura. "Questo problema è stato lasciato incancrenire da tutti i Governi per oltre 13 anni – evidenzia – e adesso è necessario procedere con l’interlocuzione con l’Europa per poi arrivare ad una legge di riordino di tutto il sistema. Di fatto i Comuni fino al 2025 non sono in grado di operare perchè nel decreto milleproproghe c’è scritto che fino a tale scadenza non possono procedere alle aste. Nel frattempo i titoli concessori detenuti hanno valenza. Secondo le risultanze dell’indagine – aggiunge Zucconi – è possibile avviare ulteriori immissioni di concessioni, poi verificheremo ogni tre anni, se subentrerà la scarsità e allora si affaccerà lo spettro Bolkestein. Tra l’altro nella futura legge di riordino sarebbe opportuno ricalibrare anche il ruolo sociale e ambientale dei concessionari balneari, dando loro compiti di manutenzione spiaggia in direzione ’eco’ e imponendo convenzioni per garantire ombrelloni anche alle famiglie in difficoltà".
Francesca Navari