Il capolavoro di Franchi: Pd con Del Ghingaro

Il commissario porta a casa il ritorno in maggioranza, le rafforzate chance dei candidati lucchesi e l’operazione rifiuti Sea-Ersu.

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Le jeux sont faits, ovvero i giochi sono fatti. Il Pd entra ufficialmente nella coalizione per la rielezione di Giorgio Del Ghingaro. In pochi giorni il commissario democratico Alessandro Franchi ha fatto le sue puntate alla roulette e ha fatto saltare il banco. Anzi i banchi, perché porta alla segretaria regionale Simona Bonafè parecchie vincite:

1) il Pd rientra nell’area di governo della città; 2) Del Ghingaro non si candida al consiglio regionale e non crea problemi ai candidati lucchesi della piana; 3) si è sbloccato l’ultimo ostacolo alla fusione Sea-Ersu, strategica per il piano del Pd della gestione regionale dei rifiuti, un oggettino da 200 milioni di euro l’anno (dato fornito da RetiAmbiente). Dal canto suo, Del Ghingaro incassa un assist prezioso nel quadro frammentato delle comunali di settembre.

Così il Pd ha annunciato il sostegno a Re Giorgio dopo il summit finale tra Del Ghingaro, il commissario Franchi e gli esponenti delle segreterie regionale e versiliese. "Dopo aver riscontrato la volontà del sindaco a lavorare insieme per il futuro di Viareggio, e verificato interessanti convergenze programmatiche, è arrivato l’accordo che si colloca in un quadro di alleanze di forze progressiste, del centro sinistra e civiche – scrive Alessandro Franchi – Con questo accordo il Pd vuole tornare forza di governo della città e rendersi nuovamente protagonista, portando valori, identità, idee e una visione della città del futuro efficiente, sostenibile, attenta alle esigenze del sociale e dei più bisognosi, motore di sviluppo per l’intera Versilia. Il Pd sarà protagonista nei tavoli di lavoro che dovranno promuovere una partecipazione ampia della società viareggina per la stesura del programma, partendo da ciò che il partito stesso ha proposto alla città in questi anni ma con un forte slancio verso il futuro, potendo contare a livello di risorse su un bilancio risanato dall’amministrazione Del Ghingaro anche grazie alla presa d’atto della precedente amministrazione, che ebbe il senso di responsabilità e il merito di dichiarare il dissesto finanziario dopo avere ereditato dal centrodestra una disastrosa situazione contabile".

Chissà se questo incensamento della giunta Betti basterà ad ammansire la maggioranza dell’assemblea comunale democratica, che aveva votato l’alleanza con Sandro Bonaceto. Ma Franchi ha portato a casa il risultato: "In una competizione elettorale amministrativa che coincide con quella regionale, l’accordo con Del Ghingaro rende ancora più forte, coerente e compatto il centrosinistra a sostegno della candidatura di Eugenio Giani a presidente della Regione". Curiosamente, però, proprio due dei candidati piddini al consiglio regionale indicati dalla federazione versiliese, difficilmente apprezzeranno l’intesa con Del Ghingaro.

I tre nomi proposti per la lista alle regionali – con non si sa quali speranze concrete di elezione, visto il panorama dei gradimenti popolari e la presenza dei lucchesi campioni di preferenze – sono infatti Adalgisa Mazza a Viareggio, e l’assessore camaiorese Simone Leo, ai quali si aggiunge l’avvocatessa pietrasantina Claudia Dinelli. I nomi dovranno essere confermati a livello regionale. Il Pd di Camaiore sottolinea che "l’elezione di Leo in consiglio regionale sarebbe la garanzia di una solida rappresentanza delle istanze della Versilia in Regione su temi quali l’ambiente, il lavoro, la promozione turistica e la sanità".

b.n.