di Martina Del Chicca  "Gaudio supremo, paradiso, eden, empireo, “turris eburnea“, “vas spirituale“, reggia... abitanti 120, 12 case. Paese tranquillo, con macchie splendide fino al mare, popolate di daini, cignali, lepri, conigli, fagiani, beccacce, merli, fringuelli e passere. Padule immenso. Tramonti lussuriosi e straordinari. Aria maccheronica d’estate, splendida di primavera e di autunno...". A Torre del Lago i 120 oggi sono diventati 11mila, più o meno. E la natura ha fatto un passo indietro, schiacciata dall’urbanizzazione. Ma di quel paese, che aveva accolto in festa Giacomo Puccini alla stazione e che lui descriveva con amore in una lettera del 1900 al mecenete Alfredo Caselli, si intravede ancora l’essenza. Anche la villa del Maestro è ancora lì, affacciata su quel Belvedere dove piovono ancora colori “lussuriosi e straordinari“. Un paradiso diventato campo di battaglia nello scontro scoppiato tra Comune e Ministero sul nuovo progetto di recupero di quella finestra sul lago di Massaciuccoli. Approvato dallo Sovrintendenza di Lucca, messo a gara, e avocato da Roma.  Ma il sindaco Del Ghingaro non ci sta, con una cartolina e due fotografie rispedisce al mittente le accuse mosse dal sottosegretario Vittorio Sgarbi. Che ha definito il progetto del Belvedere "Indecente". E ancora "Una spianata per elicotteri"; "Semplicemente inattuabile, perché qui l’unico intervento ammesso è quello conservativo". "Se decideranno di andare avanti – ha detto ancora il sottosegretario – faremo intervenire i carabinieri". Nonostante "l’avviso" di Sgarbi, Del Ghingaro tira dritto. E anche ieri ha ribadito l’intenzione di dar seguito al progetto della discordia. "Solo due immagini. Bastano queste – dice il sindaco di Viareggio – per smentire chi sostiene che il nostro progetto di riqualificazione del Belvedere Puccini non sia perfettamente riconducibile all’epoca del Maestro. Due immagini che smentiscono clamorosamente i saputelli e le saputelle che sostengono si voglia stravolgere questo luogo".  Sui social Del Ghingaro ha dunque condiviso due foto; una in bianco e nero, per mostrare com’era il Belvedere; e una ricostruzione digitale, per raccontare come sarà. Forse. "La prima foto – spiega il primo cittadino – è del Belvedere ai tempi di Puccini (scomparso nel 1924) del 1930, la seconda è quella del nostro progetto, che vuole far tornare il Belvedere come lo vedeva il Maestro. Basta poco per intuire come siano simili e sovrapponibili e come il merito tecnico sia ineccepibile storicamente".  "Due flash – aggiunge ancora Del Ghingaro – per azzerare in un colpo solo le inutili chiacchiere di chi si vanta di sapere ed in realtá purtroppo sull’argomento zoppica parecchio. Non c’erano i famosi colonnini, non c’era la ringhiera, si accedeva direttamente al lago. Gli occhi di Puccini lo vedevano così. Non a caso i progettisti che hanno studiato ed analizzato bene, hanno redatto in questo modo il progetto e gli esperti della Soprintendenza lo hanno considerato serio, rispettoso della memoria e valido tecnicamente". Nella visione di Del Ghingaro il Belvedere sarebbe dovuto diventare una spianata di pietra del colore delle sabbie silicee del Massaciuccoli. Per Sgarbi e i suoi sostenitori deve conservare la memoria di Puccini. Tutta l’area davanti a Villa Puccini, che è vincolata, deve rimanere com’è. Con la statua del Meastro al suo posto "C’è chi la butta in caciara, ma – conclude il sindaco – quello è un altro discorso, che attiene come sempre alla sfera della contrapposizione politica. Ecco perché noi andiamo avanti tranquilli, perché semplicemente abbiamo ragione, non solo dal punto di vista giuridico e procedimentale, ma anche da quello tecnico. Buona visione".

Cronaca

di Martina Del Chicca

"Gaudio supremo, paradiso, eden, empireo, “turris eburnea“, “vas spirituale“, reggia... abitanti 120, 12 case. Paese tranquillo, con macchie splendide fino al mare, popolate di daini, cignali, lepri, conigli, fagiani, beccacce, merli, fringuelli e passere. Padule immenso. Tramonti lussuriosi e straordinari. Aria maccheronica d’estate, splendida di primavera e di autunno...". A Torre del Lago i 120 oggi sono diventati 11mila, più o meno. E la natura ha fatto un passo indietro, schiacciata dall’urbanizzazione. Ma di quel paese, che aveva accolto in festa Giacomo Puccini alla stazione e che lui descriveva con amore in una lettera del 1900 al mecenete Alfredo Caselli, si intravede ancora l’essenza. Anche la villa del Maestro è ancora lì, affacciata su quel Belvedere dove piovono ancora colori “lussuriosi e straordinari“. Un paradiso diventato campo di battaglia nello scontro scoppiato tra Comune e Ministero sul nuovo progetto di recupero di quella finestra sul lago di Massaciuccoli. Approvato dallo Sovrintendenza di Lucca, messo a gara, e avocato da Roma. 
Ma il sindaco Del Ghingaro non ci sta, con una cartolina e due fotografie rispedisce al mittente le accuse mosse dal sottosegretario Vittorio Sgarbi. Che ha definito il progetto del Belvedere "Indecente". E ancora "Una spianata per elicotteri"; "Semplicemente inattuabile, perché qui l’unico intervento ammesso è quello conservativo". "Se decideranno di andare avanti – ha detto ancora il sottosegretario – faremo intervenire i carabinieri". Nonostante "l’avviso" di Sgarbi, Del Ghingaro tira dritto. E anche ieri ha ribadito l’intenzione di dar seguito al progetto della discordia. "Solo due immagini. Bastano queste – dice il sindaco di Viareggio – per smentire chi sostiene che il nostro progetto di riqualificazione del Belvedere Puccini non sia perfettamente riconducibile all’epoca del Maestro. Due immagini che smentiscono clamorosamente i saputelli e le saputelle che sostengono si voglia stravolgere questo luogo". 
Sui social Del Ghingaro ha dunque condiviso due foto; una in bianco e nero, per mostrare com’era il Belvedere; e una ricostruzione digitale, per raccontare come sarà. Forse.
"La prima foto – spiega il primo cittadino – è del Belvedere ai tempi di Puccini (scomparso nel 1924) del 1930, la seconda è quella del nostro progetto, che vuole far tornare il Belvedere come lo vedeva il Maestro. Basta poco per intuire come siano simili e sovrapponibili e come il merito tecnico sia ineccepibile storicamente". 
"Due flash – aggiunge ancora Del Ghingaro – per azzerare in un colpo solo le inutili chiacchiere di chi si vanta di sapere ed in realtá purtroppo sull’argomento zoppica parecchio. Non c’erano i famosi colonnini, non c’era la ringhiera, si accedeva direttamente al lago. Gli occhi di Puccini lo vedevano così. Non a caso i progettisti che hanno studiato ed analizzato bene, hanno redatto in questo modo il progetto e gli esperti della Soprintendenza lo hanno considerato serio, rispettoso della memoria e valido tecnicamente". Nella visione di Del Ghingaro il Belvedere sarebbe dovuto diventare una spianata di pietra del colore delle sabbie silicee del Massaciuccoli. Per Sgarbi e i suoi sostenitori deve conservare la memoria di Puccini. Tutta l’area davanti a Villa Puccini, che è vincolata, deve rimanere com’è. Con la statua del Meastro al suo posto
"C’è chi la butta in caciara, ma – conclude il sindaco – quello è un altro discorso, che attiene come sempre alla sfera della contrapposizione politica. Ecco perché noi andiamo avanti tranquilli, perché semplicemente abbiamo ragione, non solo dal punto di vista giuridico e procedimentale, ma anche da quello tecnico. Buona visione".

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