Green-day nelle aziende, in Versilia 15mila ancora senza il vaccino

Con l’obbligo del certificato verde, l’alternativa al siero anti-covid è il test negativo ogni 48 ore. In subbuglio il mondo della cantieristica navale: "Prevediamo problemi di gestione difficilmente risolvibili"

Dal 15 ottobre il green pass diventa obbligatorio nei posti di lavoro pubblici e privati

Dal 15 ottobre il green pass diventa obbligatorio nei posti di lavoro pubblici e privati

Viareggio, 14 ottobre 2021 - Al Green-Day, giorno che segna l’inizio del green pass obbligatorio in tutti i posti di lavoro, mancano una manciata di ore. Dal 15 ottobre i lavoratori che sono senza carta verde non potranno entrare in uffici e aziende pubbliche e private. In Versilia sono più di 15mila gli uomini e le donne (tra i 20 e i 69 anni, dunque in età da lavoro) che non hanno ricevuto neppure una dose di vaccino. Queste persone, che in maggioranza hanno scelto liberamente di non vaccinarsi contro il Covid, sul posto di lavoro dovranno presentare il certificato negativo del tampone, da rinnovare inderogabilmente ogni 48 ore. Sono le due certezze di questa nuova fase della pandemia, il vaccino e il tampone, che galleggiano però su un mare di dubbi.

Prendiamo ad esempio il settore della nautica: ogni giorno nei cantieri della Darsena entrano ed escono migliaia di persone. Oltre ai dipendenti diretti, ci sono truppe di addetti dell’indotto – verniciatori, elettricisti, falegnami... – che oggi sono a Viareggio, domani invece a Spezia. Dopodomani a Livorno, poi Pisa, poi di nuovo a Viareggio... "Per com’è strutturato questo sistema del green-pass, prevedo un colossale fiasco" commenta Nicola Riva, segretario locale della Fiom Cgil. "Ancora – prosegue – non sappiamo chi controlla chi dovrebbe controllare. E chi controlla che i controlli vengano effettivamente fatti?".

Con una nota congiunta intervengono oltre alla Fiom Cgil, anche la Fim Cisl e la Uilm. "La campagna vaccinale promossa dal Governo non ha evidentemente ottenuto i risultati sperati. Le nostre organizzazioni sindacali – proseguendo i sindacati dei metalmeccanici – avevano chiesto l’obbligatorietà del vaccino ma il Governo ha scelto un’altra strada, per palesi difficoltà di coesione politica al proprio interno". La scelta è stata quella di rendere obbligatorio il green pass, "pur sapendo che – proseguono – ciò avrebbe comportato problemi di gestione difficilmente risolvibili. Ma anche questo strumento, sicuramente pensato come incentivo alla vaccinazione, non ha ottenuto l’obiettivo dichiarato. A poche ore dall’entrata in vigore dell’obbligo di green pass per tutti i lavoratori questo è un dato di fatto". Circa 4 milioni di lavoratori in Italia, e 15mila in Versilia dovranno farsi il tampone, ogni due o tre giorni, per poter lavorare. Si tratta di una situazione, per le sue dimensioni, difficilmente governabile e che rischia anche di mettere in discussione l’attività lavorativa in tante aziende". "Qualcosa – concludono i delegati di Fiom, Fim e Uilm – deve essere pensato e messo rapidamente in pratica. Per parte nostra ribadiamo il forte invito a tutti i lavoratori affinché si vaccinino, per proteggere loro stessi e tutte le persone che sono loro vicine. Invitiamo, al contempo, le aziende a mettere a disposizione un po’ di risorse nell’interesse di tutti i lavoratori, almeno per un tempo limitato e per favorire questa fase di transizione".