Graziano Salvadori: "Mio figlio colpito da un proiettile. Ha rischiato di morire"

Il figlio dell'attore toscano, giocava in giardino con alcuni amici quando è stato ferito

Graziano Salvadori

Graziano Salvadori

Massarosa, (Lucca), 8 agosto 2018 - «Ormai è un mondo di pazzi. Come questo signore che ha sparato contro mio figlio con una carabina colpendolo al gluteo. Il pallino si è conficcato nella coscia per sette centimetri ed è arrivato all’arteria femorale. Se l’avesse raggiunta mio figlio sarebbe morto». Graziano Salvadori, attore, comico e cabarettista della generazione toscana (quella di ‘Aria fresca’, per intendersi) non si capacita ancora dell’episodio di cui è rimasto vittima suo malgrado il figlio 13enne. Per carità, il ragazzino sta abbastanza bene e oggi mercoledì sarà sottoposto a una visita, durante la quale i sanitari decideranno se rimuovere o no il piccolo pezzo di piombo. Resta la gravità inaudita di un fatto senza spiegazioni avvenuto sabato pomeriggio intorno alle 16,30 (ma emerso soltanto nella serata di ieri) nel campetto adiacente alla piazza della chiesa di Massarosa. Nella frazione collinare Graziano Salvadori, originario di Fucecchio, abita da tempo com moglie e figli. «Mio figlio era insieme a due amici. Volevano tirare due calci al pallone nel campetto. Non facevano confusione ed erano davvero pochi. Quando ha aperto il cancello ha sentito il rumore di un potente soffio e poi un forte dolore al gluteo e alla gamba. Mi ha telefonato e all’inizio credevo scherzasse. Sono arrivato subito sul luogo dell’accaduto e il ragazzo perdeva sangue dalla ferita. Era spaventato. Ci siamo precipitati al pronto soccorso dell’ospedale Versilia. Qui i medici gli hanno trovato un piombino che era penetrato nella carne per sette centimetri. Ha rischiato molto.

Il popolare attore e comico ha sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri di Massarosa.«Mi hanno detto che la traiettoria è dall’alto verso il basso e quindi non dovrebbe essere impossibile risalire al punto dove il colpo è stato sparato. E vista la profondità in cui si è conficcato il pallino, la carabina doveva essere di quelle potenti. «Quando eravamo ragazzi noi - commenta amaro Graziano Salvadori - se non potevamo giocare o facevamo confusione al massimo ci dicevano che avrebbero bucato il pallone, ora invece è di moda sparare. Ma chi ha compiuto quel gesto non deve passarla liscia. Non si può mettere a repentaglio una giovanissima vita».

e.sa.