I vigili del fuoco intorno al convoglio alla stazione di Viareggio

Viareggio, 4 febbraio 2023 - E’ riaffiorato l’incubo gpl alla stazione ferroviaria, proprio là dove il 29 giugno del 2009 il deragliamento di un convoglio provocò il maxi incendio in cui persero la vita 32 persone. Ieri pomeriggio attorno alle 16 un treno merci che trasportava 14 cisterne – proprio come il treno maledetto di quattordici anni fa – si è fermato in stazione a causa del forte surriscaldamento dei freni. Ne è nata una fumata bianca e un principio di incendio subito spento dai macchinisti in prima battuta e successivamente dai vigili del fuoco. Il treno merci era partito da Livorno, da Calambrone, ed era diretto a Volpiano, in provincia di Torino. Per fortuna il “Rilevatore di temperature boccole“ – a differenza del 29 giugno – rilavando l’anomalia ha fatto scattare l’allarme che ha permesso ai macchinisti in viaggio sul binario 3 di rendersi conto all’altezza di Torre del Lago del surriscaldamento dell’impianto frenante del primo carro. E questo, ovviamente, ha evitato conseguenza più gravi. La temperatura, secondo quanto trapela, sarebbe salita fino a 500 gradi, anche se la Polfer e le Ferrovie dello Stato hanno chiarito, che in realtà non c’è mai stato un rischio concreto di un’esplosione. I vigili del fuoco, accorsi immediatamente in stazione, hanno lavorato fino alla 19 per raffreddare la cisterna (riportarla a 50 gradi) mettendo il convoglio e la zona della stazione in assoluta sicurezza. Come da protocollo i vigili del fuoco hanno usato acqua per raffreddare e pertanto per un paio di ore hanno chiesto di bloccare l’energia elettrica sui binari 3 e 4. Il carro è poi stato staccato dal resto del convoglio, e intorno alle 20 è stato trainato a Livorno, nell’officina di Calambrone, per gli accertamenti e le necessarie riparazioni. Il resto del convoglio ha invece ripreso la marcia verso Volpiano, sua destinazione finale. Il traffico ferroviario è stato deviato sui binari 1-2 con ritardi stimati, secondo le Ferrovie, di circa mezzora.. Le operazioni di raffreddamento della cisterna sono state seguite anche da Marco Piagentini e Daniela Rombi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione ‘Il mondo che vorrei’ che da sempre si battono non soltanto per verità e giustizia per le 32 vittime della strage, ma anche per una maggiore sicurezza. E alla luce di quanto avvenuto sarà una battaglia che porteranno avanti ancora a lungo. Paolo Di Grazia Martina Del Chicca

Cronaca

Viareggio, 4 febbraio 2023 -&nbsp;E’ riaffiorato l’incubo gpl alla stazione ferroviaria, proprio là dove il 29 giugno del 2009 il deragliamento di un convoglio provocò il maxi incendio in cui persero la vita 32 persone. Ieri pomeriggio attorno alle 16 un treno merci che trasportava 14 cisterne – proprio come il treno maledetto di quattordici anni fa – si è fermato in stazione a causa del forte surriscaldamento dei freni. Ne è nata una fumata bianca e un principio di incendio subito spento dai macchinisti in prima battuta e successivamente dai vigili del fuoco. Il treno merci era partito da Livorno, da Calambrone, ed era diretto a Volpiano, in provincia di Torino. 
Per fortuna il “Rilevatore di temperature boccole“ – a differenza del 29 giugno – rilavando l’anomalia ha fatto scattare l’allarme che ha permesso ai macchinisti in viaggio sul binario 3 di rendersi conto all’altezza di Torre del Lago del surriscaldamento dell’impianto frenante del primo carro. E questo, ovviamente, ha evitato conseguenza più gravi. 
La temperatura, secondo quanto trapela, sarebbe salita fino a 500 gradi, anche se la Polfer e le Ferrovie dello Stato hanno chiarito, che in realtà non c’è mai stato un rischio concreto di un’esplosione. I vigili del fuoco, accorsi immediatamente in stazione, hanno lavorato fino alla 19 per raffreddare la cisterna (riportarla a 50 gradi) mettendo il convoglio e la zona della stazione in assoluta sicurezza. 
Come da protocollo i vigili del fuoco hanno usato acqua per raffreddare e pertanto per un paio di ore hanno chiesto di bloccare l’energia elettrica sui binari 3 e 4. Il carro è poi stato staccato dal resto del convoglio, e intorno alle 20 è stato trainato a Livorno, nell’officina di Calambrone, per gli accertamenti e le necessarie riparazioni. Il resto del convoglio ha invece ripreso la marcia verso Volpiano, sua destinazione finale. Il traffico ferroviario è stato deviato sui binari 1-2 con ritardi stimati, secondo le Ferrovie, di circa mezzora.. 
Le operazioni di raffreddamento della cisterna sono state seguite anche da Marco Piagentini e Daniela Rombi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione ‘Il mondo che vorrei’ che da sempre si battono non soltanto per verità e giustizia per le 32 vittime della strage, ma anche per una maggiore sicurezza. E alla luce di quanto avvenuto sarà una battaglia che porteranno avanti ancora a lungo. 
Paolo Di Grazia 
Martina Del Chicca

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