Tempesta perfetta sui florovivaisti. "Speriamo nello stop dell’Olanda"

Nel Nord sospese le produzioni per il caro gas: ditte versiliesi pronte a sostituirsi nelle richieste di mercato. "Ma nonostante le temperature alte anche noi dobbiamo accendere a causa dell’umidità"

Viareggio, 6 gennaio 2023 - L’inverno caldo fa almeno rispamiare ai florovivaisti la spesa di riscaldamento delle serre? Gas più caro, ma se ne brucia meno? Macché. "Le alte temperature comportano che le serre non vengano più scaldate per il freddo — sottolinea Marco Carmazzi dell’omonima azienda — ma per l’umidità, altrimenti le piante si ammalano. Quel poco che risparmiamo si bilancia con minor vendite, visto che il mercato è fiacco rispetto a un inverno normale. È stata estate fino a ottobre, non a caso anche la vendita del ciclamino ha subito un notevole calo". Ma tornando alla situazione attuale "la vegetazione esterna — spiega Carmazzi — rischia di venire bruciata da una gelata. Ma si prospettano anche minori acquisti in primavera se le piante non vengono colpite dal freddo. E veniamo da tre anni di fatturati non brillanti, con grandi aumenti dei costi di produzione. Il rischio è di non riuscire a fatturare abbastanza per a andare avanti". I rincari comunque esulano dal cambiamento climatico. "I costi della grande distribuzione sono aumentati poco o niente, perché vengono fatti assorbire ai noi produttori. In ogni caso dovremmo reimparare a produrre, visti gli agenti esterni che ci condizionano. Anche le falde freatiche sono basse, continua a non piovere in maniera regolare. I fossi hanno poca acqua. Il rischio è di entrare in primavera con falde più basse, con la conseguenza di emungere acqua salata, o rimanere a secco".

La fioritura anticipata preoccupa anche Andrea Andreozzi della floricultura Magnani. "Siamo in anticipo di tutto: le mimose si preparano a fiorire. Ma il punto è che le piante da esterno rischiano poi di incappare in delle gelate stagionali, come potrebbe avvenire a marzo, ma che diventano fuori stagione se siamo già alla fioritura. Il mercato primaverile si presenta a oggi incerto: la produzione è stata ridotta del 20/30% per gli aumenti del gas e per il timore di non riuscire a vendere la produzione. Degli aumenti che si vedono al dettaglio, al produttore viene ben poco. Non è stato il caldo anomalo a comportare una produzione inferiore, anche perché la nostra programmazione parte minimo un anno prima". Una speranza viene dall’Olanda. "Dove hanno interrotto le produzioni a causa dell’aumento esponenziale del gas, bisognerà capire se la mancanza di prodotto nel loro paese porterà a una richiesta verso l’tal ia. Dalla fine di marzo si capirà".

Vede nel caldo anomalo i suoi contro anche Luca Maffucci dell’omonima floricoltura. "Può rivelarsi un boomerang per la vendita primaverile. Noi vendiamo piante fiorite da giardino e se queste non si sciupano perché non viene il freddo, il rischio è che quando sarà il momento non ne verranno comprate di nuove". Una situazione del tutto anomala. "E’ il primo anno che succede una cosa del genere, non abbiamo mai avuto temperature così alte a gennaio. Speriamo che non faccia freddo a marzo e aprile. Inutile dire che siamo preoccupati". Esprime preoccupazione anche Coldiretti. "C’è la concreta possibilità che nelle prossime settimane le repentine ondate di gelo notturno brucin o fiori e gemme di piante e alberi — afferma Andrea Elmi , presidente provinciale — con pesanti effetti sui prossimi raccolti futuri. Ma in difficoltà è anche il mondo animale con casi di api che disorientate dalle alte temperature si risvegliano ed escono dagli alveari con il pericolo concreto di venire decimate dall’arrivo del freddo ma anche di morire di fame". E proprio le api, le sentinelle della biodiversità più sensibili dell’universo, sono le prime a sentirne gli effetti: per gli apicoltori significa un aumento dei costi di produzione a causa dell’alimentazione di soccorso e probabile minore miele. Ma i numeri parlano chiaro: il mese di dicembre è stato classificato dal Consorzio Lamma come il mese invernale più caldo di sempre, battendo il record che durava dal 1955.