Crisi da covid, Natale e Capodanno al mare? Gli albergatori non ci credono

In Versilia e a Viareggio la maggior parte delle strutture resterà chiusa

Festività e locali (foto di repertorio)

Festività e locali (foto di repertorio)

Versilia, 24 novembre 2020 - Dicembre è alle porte, ma le strutture alberghiere della Versilia navigano a vista in attesa del nuovo dpcm del governo. E così, per (almeno) altre due settimane, ogni decisione in merito all’apertura degli hotel per le feste di Natale e Capodanno rimane sospesa. Certo, l’uscita di due giorni fa del premier Conte sulla possibilità di tenere chiuse le piste da sci sarebbe un bell’assist alle località di mare: storicamente, ogni volta che a Natale è mancata la neve, il giro dei vacanzieri di San Silvestro si è spostato verso la costa. Ma fin quando non si saprà di più sulle restrizioni in vigore a cavallo di Natale e Capodanno, una programmazione certa è impossibile. «Siamo appesi alle decisioni che il governo deciderà di assumere – spiega la presidente di Federalberghi Viareggio Sandra Lupori –; il problema è che ogni giorno viene fuori una cosa diversa. In questo contesto, non si sa quali saranno le prospettive. Viareggio per Capodanno ha sempre lavorato, almeno nei tre/quattro giorni clou, però quest’anno l’abituale festa in piazza Mazzini salterà, e senza l’apertura dei ristoranti dovremo dire addio ai cenoni. Può salvarsi quella fetta di strutture ricettive che ha un ristorante all’interno e può lavorare. Ma insomma, senza le direttive è prematuro: bisogna capire se gli allontanamenti consentiti saranno solo a livello di comuni, tanto per cominiciare, o se ci si potrà muovere da regione a regione. Al momento gli hotel aperti sono una decina in città e so che molti hanno deciso di aprire direttamente a Carnevale, se si farà. Altrimenti si andrà addirittura oltre". «Per quanto ne so, più che di ’neve bloccata’ si parla di contingentare la fruizione degli impianti sciistici – commenta il presidente degli albergatori di Forte dei Marmi Paolo Corchia – anche perché il movimento della neve è importante dal punto di vista dei fatturati e occupazionale. E’ chiaro che un blocco favorirebbe noi, ma in via preliminare servirà il ripristino della mobilità tra le regioni. Il quadro è ancora da definire: dubito che gli alberghi siano spinti a riaprire in massa, anche perché riattivare le strutture in questo periodo ha un costo non indifferente. Inoltre, le presenze si concentrano a Capodanno ma occorrerà capire chi vorrà spostarsi senza le discoteche e, forse, senza i cenoni. Lo sforzo promozionale da parte dei Comuni c’è stato; il problema è che per far funzionare il turismo abbiamo bisogno anche di tenere aperti i negozi fino a una certa ora, della ristorazione...insomma, di tutta la filiera per sostenere quei pochi alberghi che decideranno di aprire. Storicamente, a Forte dei Marmi già dall’Immacolata c’è un po’ di movimento dal nord e nei prossimi giorni inizieremo a capire. Ma penso che non sarò un Natale positivo". Pensieri condivisi anche dalla presidente degli albergatori di Lido di Camaiore Maria Bracciotti : "Si naviga a vista in attesa di capire quali saranno le norme con cui ci dovremo confrontare – racconta – e in questa fase la maggior parte degli alberghi sono chiusi. Chiaramente mancano le prenotazioni: gli italiani stanno aspettando di conoscere i nuovi provvedimenti per le regioni e inevitabilmente decideranno solo ai primi di dicembre. E’ probabile che ci venga data una piccola opportunità di lavorare nella finestra delle feste natalizie, però nel frattempo c’è da capire se le attività commerciali riapriranno: il turismo non lo fa solo l’albergo, ci vuole tutta la filiera. Stiamo studiando delle ipotesi, ma mettere in campo dei piani è prematuro perché c’è il rischio che vengano capovolti. Comunque, a livello di flussi il Natale non è il periodo più importante per il nostro territorio, e questo vale pure per il pre-Covìd: d’altro canto, le feste possono sempre essere una vetrina per tutta la Versilia". Daniele Mannocchi