Liberazione, festa con alcune note stonate. Niente “Bella ciao”, l’Anpi protesta

A Sant’Anna piantati i primi chiodi in ricordo di Anna Pardini

Enrico Pieri a Sant’Anna pianta un chiodo in ricordo di Anna Pardini

Enrico Pieri a Sant’Anna pianta un chiodo in ricordo di Anna Pardini

26 aprile 2018 - I primi chiodi sono stati piantati in rigoroso silenzio, interrotto solo dall’applauso dei presenti. E’ cominciata così la celebrazione del 73° anniversario della Liberazione, ricorrenza che alle cerimonie unitarie a Pietrasanta ha registrato anche un battibecco a causa della mancata esecuzione di ‘Bella ciao’. Il momento più suggestivo è avvenuto a Sant’Anna di Stazzema, dove i superstiti della strage del 12 agosto ’44 Enrico Pieri, Siria Pardini, Adele Pardini, Romano Berretti, Lidia Berretti e Mario Ulivi hanno piantato i primi chiodi dell’installazione ‘Anna-Monumento all’attenzione’ dell’artista Gianni Moretti. Il progetto, sostenuto da Luigi Ficacci della Soprintendenza di Lucca, prevede l’installazione di 27mila chiodi a forma di cardo, opera che verrà dedicata ad Anna Pardini, la vittima più piccola della strage con i suoi 20 giorni d’età.

A seguire è stata deposta una corona d’alloro al cippo in piazza della Chiesa, dove furono trucidati don Innocenzo Lazzeri e centinaia di persone inermi, mentre al Museo della Resistenza è stato ricordato il compianto presidente Anpi Moreno Costa, presentato il progetto per Anna Pardini e proiettato «Scalpiccii sotto i platani» di Elisabetta Salvatori, presente insieme al presidente del consiglio regionale Eugenio Giani. «Dobbiamo guidare i giovani verso la conoscenza delle nostre radici – ha detto il sindaco di Stazzema Maurizio Verona – che è poi l’obiettivo del progetto ‘Memoria partecipata’. Quattrocento studenti delle superiori della Versilia, insieme ai loro genitori, saranno coinvolti in un’iniziativa sulla strage di Sant’Anna». Più movimentate, dicevamo, le celebrazioni unitarie a Pietrasanta, organizzate dai quattro comuni della Versilia storica insieme all’Anpi. Il presidente Anpi Giovanni Cipollini ha avuto infatti un battibecco con la Filarmonica di Capezzano Monte, accusata di non aver eseguito ‘Bella ciao’. «L’hanno intonata solo fuori dalla cerimonia, nel corteo dal Comune a piazza Statuto – spiega – poi basta. Nel tragitto fino al Sant’Agostino si sono limitati a una marcetta di accompagnamento e alle mie rimostranze hanno risposto che la scaletta era stata decisa dal Comune: una cosa vergognosa».

Alcuni cittadini, pure loro sdegnati, hanno poi intonato in modo spontaneo ‘Bella ciao’ in piazza Duomo. Battute a distanza anche tra gli altri presenti. Il candidato sindaco di Forza Italia Alberto Giovannetti ha definito la Liberazione «una festa non di una parte del popolo italiano, ma di tutti», mentre quello del centrosinistra Ettore Neri si è augurato che la partecipazione di Giovannetti non sia dovuta solo alle elezioni: «In tempi recenti ha esibito la bandiera della ‘X Mas’ sopra il negozio di famiglia. Mi domando se si definirà ‘antifascista’ come insegna la nostra Costituzione».