Fallimento Dentix: tutorial dell’Aduc per i clienti

L’associazione per i diritti dei consumatori spiega come orientarsi fra le carte per ottenere il rimborso

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Lo spartiacque è la data del 22 ottobre: il giorno in cui il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della Dentix Italia s.r.l., divisione della multinazionale specializzata in cure ed impianti dentali. Facile immaginare in quali condizioni siano rimasti dall’oggi al domani i clienti - molti dei quali fra Viareggio, Massa e Lucca - con cure da completare ed acconti sostanziosi depositati. Che fare, allora? Mentre sono stati fissati la prima udienza per l’accertamento dello stato passivo (17 febbraio 2021) e il termine per il deposito delle istanze di ammissione (18 gennaio), l’Aduc detta la linea. "Il primo suggerimento è di non contattare i curatori fallimentari - spiega Anna D’Antuono, legale consulente -; è inutile inviare adesso la diffida, perché la società è fallita. Doveva pervenire, con almeno quindici giorni di anticipo rispetto alla data del fallimento". Il prossimo step è comunicare alla finanziaria tramite raccomandata o pec, la risoluzione del contratto di finanziamento assieme alla richiesta di rimborso delle rate e degli oneri già pagati. "Anche i clienti che ’sono in regola’ con la diffida faranno meglio a presentare istanza di ammissione al passivo" che li proteggerebbe nel caso di rigetto del ricorso da parte dell’Arbitro Bancario Finanziario. Gli altri clienti devono presentare istanza di ammissione al passivo per risarcimento danni e, una volta che il Tribunale avrà accertato l’inadempimento da cui scaturisce l’ammissione al passivo, potranno richiedere il pagamento alla finanziaria.