Due atleti sono risultati positivi e altri tre si trovano in quarantena

Gli allenatori delle squadre, che contano 160 giocatori, criticano lo stop alle gare: "Più rischi sul bus e a scuola"

Otto squadre al via per 160 tesserati circa. Di questi, al momento, sono due i casi di positività con altri tre in quarantena fiduciaria. Il recente Dpcm ha stabilito il blocco del campionato Juniores Provinciale – stiamo parlando di ragazzi dai 18 ai 20 anni– e in tanti, fra gli addetti ai lavori, hanno storto un po’ la bocca. Il caso più spinoso è quello del Massarosa dove risultano esserci due ragazzi positivi. "Due componenti della rosa – specifica Stefano Maffei – purtroppo si sono somministrati al tampone che ne ha accertato la positività, ma di certo non hanno contratto il virus durante gli allenamenti anche perché ogni ragazzo, seguendo il protocollo vigente, veniva regolarmente sottoposto alla misurazione della temperatura prima di ogni allenamento o partita. Non solo, anche l’utilizzo degli spogliatoi e delle docce veniva contingentato". Zero positivi per le altre a partire dal Corsanico di Luigi Troiso: "I ragazzi seguivano i protocolli con misurazione della febbre, autocertificazione e utilizzo a gruppetti di docce e spogliatoi. Adesso non saranno più seguiti così assiduamente e temo si finirà per creare un effetto boomerang".

Anche Marco Michetti del Lido di Camaiore e Riccardo Lapasin Zorzit dell’Atletico Viareggio si dicono perplessi: "Non avevamo alcun contagiato e seguivamo protocolli rigidi. È importante pensare alla salute pubblica ma con questi numeri sarebbe stato bene pensare anche alle società che hanno sostenuto ingenti costi evidentemente per nulla". Parere confermato anche da Luca Pitanti del Capezzano Pianore: "I numeri sono in salita e allora si ferma qualche campionato e altri no. Noi non avevano positivi. Mi sembra un controsenso". Ampio il ragionamento di Alessandro Marsili dello Sporting Pietrasanta: "Tre ragazzi sono in autoisolamento perché entrati in contatto, a scuola, con un alunno positivo. In campo erano monitorati mentre ora sarà una sorta di liberi tutti. I problemi reali sono nelle scuole e nei trasporti pubblici".

Il meno perplesso di tutti è Roberto Della Latta del Viareggio: "Siamo in un momento di difficoltà a livello nazionale. Noi non avevamo casi ma c’è da guardare al bene comune. Era giusto fermarsi".

Sergio Iacopetti