Droga nascosta tra i pini Il sequestro della Polizia

Durante i controlli in Pineta rinvenute cocaina e hashish pronte per lo spaccio. E nel giardino del teatro estate non si contano più le siringhe abbandonate

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Erano abbandonate ai piedi di un albero, seminascoste sotto un tappeto di foglie secche. E’ lì, al margine della Pineta di Ponente, che i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato ventinove dosi di cocaina e undici di hashish. Droga che se fosse finita sul mercato avrebbe fruttato al pusher diverse migliaia di euro.

Il ritrovamento è avvenuto nell’ambito di uno dei controlli straordinari disposti dalla Questura, quando gli agenti della volante del Commissariato attraversando il viale Capponi hanno scorto un uomo, accucciato tra le piante, che tentava di nascondersi. Quando si è accorto di essere stato notato, l’uomo si è dato ad una precipitosa fuga riuscendo a sfuggire all’inseguimento e quindi a far perdere le proprie tracce. A quel punto gli agenti sono tornati nel punto dove tutto era cominciato, e dove quel tipo sospetto era stato individuato. E dopo un’accurata ispezione hanno rinvenuto le cocaina e l’hashish, già suddiviso in dosi e pronto per la cessione. Sono adesso in corso ulteriori indagini del Commissariato al fine di individuare le persona che fuggita.

Il rinforzo dei controlli sul parco cittadino ha lo scopo di mettere un freno allo spaccio che dilaga in città, in particolare nei parchi pubblici. I movimenti loschi, gli scambi frettolosi, le ronde delle sentinelle, non sfuggono allo sguardo dei frequentatori delle Pinete; e anche il consumo di stupefacenti non si nasconde. Da mesi, ormai, i cittadini denunciano l’allarmante situazione che vive il giardino dell’ex casa forestale. I video-denuncia rimbalzano sui social, e raccontano una situazione di profondo degrado, a pochi passi – una decina scarsi – dal parco giochi del “Laghetto dei cigni“ vissuto ogni giorno da tanti bambini.

Dove sorgeva il teatro estate infatti , chiuso da oltre un anno e definitivamente smantellato, non si contano più le siringhe usate e abbandonate. Lasciate sui tavolini dove fino a qualche mese fa gli anziani posavano le carte per una partita a burraco. Cartine, lattine, piccole confezioni di cellophane. Tutto ciò che serve per un viaggio senza ritorno rimane lì, a testimoniare una situazione complessa. Un buio dal quale quel giardino incastrato nel cuore della Pineta di Ponente può uscire soltanto se tornerà a vivere. Per questo i residenti e i frequentatori del parco continuano a fare appello all’amministrazione Del Ghingaro, affinché l’ex casa forestale possa tornare – dopo un’opera di riqualificazione – ad ospitare la socialità sana. "Perché è così, vivendoli, che i luoghi possono uscire dell’ombra"

Mdc