Donne scomparse a Torre del Lago. Remorini arrestato in aula

Confermata la condanna di 18 anni anche per l'altra imputata Maria Casentini, considerata sua complice. Gli avvocati fanno sapere che ricorreranno in Cassazione

Massimo Remorini (foto Umicini)

Massimo Remorini (foto Umicini)

Viareggio, 21 gennaio 2016 - L'hanno arrestato in aula subito dopo la lettura della sentenza. Massimo Remorini, il principale accusato della scomparsa di due donne di Torre del Lago, misteriosamente svanite nel nulla nell'estate del 2010, si è visto confermare tutte le accuse in Corte di Appello. Confermati i 38 anni inflitti in primo grado a suo carico sia per l'omicidio di una delle due donne, sia per il sequestro di persona e circonvenzione d'incapace. Quando la Corte d'Appello ha stabilito che dovesse essere accompagnato in carcere è stato lui stesso ad avvicinarsi ai carabinieri con le braccia tese per farsi ammanettare. Confermata la condanna di 18 anni anche per l'altra imputata Maria Casentini, considerata sua complice. Gli avvocati fanno sapere che ricorreranno in Cassazione.

Maddalena Semeraro e Claudia Velia scomparvero da Torre del Lago nell'agosto 2010. Le indagini, condotte dai carabinieri, portarono a ipotizzare che madre e figlia, dopo essere state tenute segregate in due roulotte in un campo a Torre del Lago, fossero state uccise e che i cadaveri, mai trovati, fossero stati fatti sparire, forse bruciati. Fu David Paolini, figlio di Claudia Velia Carmazzi, a chiamare in causa Remorini detto lo 'zio', che curava gli interessi delle due donne. Oltre che di omicidio e soppressione di cadavere, Remorini è accusato di sequestro, truffa e circonvenzione di incapace.