Inquinamento, già oltrepassati i limiti. Scattano i primi divieti di balneazione

A Pietrasanta firmata l’ordinanza, Del Ghingaro attende altre analisi

Il quadro dell’Arpat è sconfortante. A Viareggio riguarda tutta la fascia di ponente dalla Burlamacca fino alla fossa dell’Abate

Il quadro dell’Arpat è sconfortante. A Viareggio riguarda tutta la fascia di ponente dalla Burlamacca fino alla fossa dell’Abate

Viareggio, 20 aprile 2018 -  Siamo  già in un mare di guai. La stagione che sboccia, il sole caldo che ci spinge a piedi nudi fino alla battima... E il primo campionamento sulla qualità dell’acqua che sconquassa questa poesia registrando, già al primo prelievo dell’anno, uno sforamento dei limiti di Escherichia Coli. L’arcinoto batterio fecale, che i Comuni tentano di annientare a colpi sperimentali di acido peracetico, è tornato a minacciare la balneazione in Versilia. A Pietrasanta è già scattato il primo divieto di tuffi (seppur prematuri), Viareggio invece tenta il dribbling.

Arpat a 24 ore dai prelievi (svolti martedì 17 aprile), mercoledì 18 tramite posta certificata ha dato opportuna segnalazione ai comuni coinvolti dagli sforamenti: la costa di Viareggio – oltre due chilometri, dal lato Nord del canale Burlamacca fino al versante Sud della Fossa dell’Abate – e Pietrasanta. A questo giro si salva Camaiore. E anche Forte dei Marmi, che vive in un’oasi antibatterica lontano dalle foci che scaricano in mare di tutto. Compresi gli scarichi selvaggi carichi di inquinamento organico. A proposito, dopo un’attesa lunga 4 anni Gaia ha ottenuto un finanziamento da 105milioni di euro, la metà dei quali utili per completare i lavori alle fognature della rete.

A Pietrasanta, come da protocollo, l’amministrazione commissariale ieri ha emesso il divieto temporaneo di balneazione in prossimità dei fossi di Fiumetto e di Motrone. Dove proprio a giorni dovrebbe partire la sperimentazione col peracitico. A Viareggio – dove nell’area della Marina di Ponente è stato registrato un valore di Escherichia pari a 1935mpn/100 ml, quattro volte sopra il limite di guardia fissato a 500 – prima di firmare il sindaco Giorgio Del Ghingaro ha atteso le contro analisi di Arpat (che arriveranno oggi). La decisione di chiedere un supplemento d’indagine, se così si può dire, nasce dalla nota ricevuta mercoledì (il giorno dopo il campionamento svolto di Arpat) dal Consorzio di Bonifica, che, attivato da una segnalazione, ha effettuato con il suo personale un sopralluogo in via Pisana riscontrando «uno sversamento di sostanze presumibilmente inquinanti». Dunque a fronte dell’informativa del Consorzio di Bonifica il sindaco, invece di emettere l’ordinanza di divieto temporaneo di balneazione, ha richiesto ad Arpat di attivare la procedura per valutare l’ipotesi di «inquinamento di breve durata». Già ieri i tecnici dell’Autorità regionale per la protezione ambientale hanno ripetuto i campionamenti, e oggi arriverà il responso. Che se sarà negativo imporrà anche a Viareggio di emettere l’ordinanza. Sì, un brutto deja-vu alla vigilia del ponte del 25 aprile.

Mdc