Viareggio e Versilia, 28 gennaio 2021 - Il settore delle discoteche è quello che sta pagando il prezzo più alto alla pandemia. I locali della movida notturna sono chiusi da quasi un anno, a parte la piccola parentesi estiva. "Per loro solo silenzi e ristori irrisori", tuonano Daniele Benvenuti, responsabile di Confesercenti Versilia e Lamberto Lumbrici, referente del sindacato locali da ballo. Da loro arriva un nuovo grido di allarme per la situazione di locali da ballo e discoteche ormai al collasso.
«Una situazione disperata, spesso nel silenzio più totale – incalzano -. I ristori non bastano. I sostegni previsti per le discoteche e gli altri locali dell’intrattenimento sono stati assolutamente insufficienti a coprire le perdite, che per la maggior parte delle imprese sono state superiori all’80% del fatturato annuale. Serve un cambio di passo: dobbiamo rafforzare le misure economiche di sostegno del settore e, allo stesso tempo, mettere a punto un piano per una graduale riapertura in sicurezza delle attività, anche mettendo a punto nuovi protocolli sanitari".
Anche in Versilia di fatto si è cancellato non solo un intero settore commerciale "ma anche quello strettamente collegato – spiegano ancora i due rappresentanti di Confesercenti Versilia -: pensiamo agli animatori, ai disc jockey, ai tecnici, agli addetti alla sicurezza, fino alle orchestre. Tra pandemia e restrizioni, il 2020 ha di fatto azzerato l’intrattenimento, mettendo a rischio migliaia di imprese. Un settore che è parte trainante del settore turistico, vitale soprattutto per l’economia di alcuni territori, visto che i locali generano un indotto importante e garantiscono occupazione dipendente ed indipendente". La conclusione: "Non si può continuare così, le imprese vogliono tornare a lavorare e vogliono tornare a farlo in sicurezza. Ma per fare questo devono essere ancora vive e ad oggi questo è a rischio. Per questo chiediamo, oltre ai ristori, interventi del governo nei confronti del Comune per ridurre Tari e concessioni che ad oggi paghiamo ancora al 100% per essendo chiusi da un anno".