Dior, l’opening della tanto attesa villa boutique Terminati i lavori per lo sbarco della maison

Intanto il gruppo paesani torna al dibattito sull’identità: "Giunta allineata sullo sviluppo economico aggressivo"

Dior, l’opening della tanto attesa villa boutique   Terminati i lavori per lo sbarco della maison

Dior, l’opening della tanto attesa villa boutique Terminati i lavori per lo sbarco della maison

E’ previsto per domani l’attesissimo opening della boutique Dior nella storica villa di via Carducci. La maison dunque sbarca in paese, dopo accese discussioni sul cambio di destinazione d’uso dell’immobile e trepidante attesa per l’arrivo di una griffe che sicuramente porterà gli altri top brand a Forte dei Marmi. Mentre c’è curiosità attorno alla nuova boutique-atelier (che comunque ha fedelmente mantenuto il sapore della villa), torna a prendere la parola il Gruppo di paesani che si è nuovamente riunito a bar Pretino per poi produrre un comunicato formale sulla tutela dell’identità. "Ringraziamo il primo cittadino per aver ampiamente chiarito la sua posizione in merito ad alcuni dei temi su cui sono convogliati gli interessi della comunità – premette il gruppo – il suo elogio ad un paese che “si è adattato alle necessità del turismo e dell’economia” infatti ha portato alla luce l’allineamento di questa giunta con lo sviluppo economico aggressivo a cui stiamo assistendo. Il nostro gruppo di paesani, che da qualche mese si riunisce per un dialogo libero tra persone di diversa tipologia ed orientamento, ha colto in questo atteggiamento una profonda contraddizione con quelli che sono stati i pilastri fondativi, a nostro parere, di questa amministrazione. Ci riferiamo alla lotta per avere la biblioteca a palazzo Quartieri che ha portato alla vittoria del primo mandato, mossa da principi di tutela della comunità a discapito dello sviluppo commerciale. Siamo preoccupati di questa nuova deriva che si manifesta quotidianamente sul nostro territorio e ci auguriamo che invece di declassare il malessere manifestato da noi e da altri gruppi di opinione, si riscopra il valore del dialogo con la comunità. Forte dei Marmi è diventato un punto di riferimento sulla scena nazionale costruendo uno stile personale senza adattarsi pedissequamente agli impulsi esterni, che invece rischiano di intaccare definitivamente il Dna di questo paese. La trasformazione della storica bancarella dei fiori – concludono i paesani – potrà rappresentare un precedente per gli altri spazi similari esistenti?"