Delitto di Ginestra, le ultime ore di Giuseppe, "Torno alle venti"

L'avvocato Barbara Mercuri sostiene la compagna della vittima. La donna risiede a Capezzano Pianore

Giuseppe Raucci

Giuseppe Raucci

Viareggio 13 dicembre 2015 - Si è visto con il fratello mercoledì, prima di andare a Livorno, poi il buio. Sono gli ultimi momenti di Giuseppe Raucci, il pratese ritrovato privo di vita nel bagagliaio dell’auto della madre giovedì mattina alla Ginestra Fiorentina, raccontati dall’avvocato della famiglia, la pratese Barbara Mercuri, che sostiene la compagna di lui Dyliara Ichmakova, conosciuta a Capezzano Pianore come Diana. «Mercoledì Giuseppe Raucci è stato a lungo con il fratello Vincenzo – ha detto Mercuri – prima di andare a Livorno. Sono una famiglia molto unita». Poi, prima di partire, il professionista edile ha dato delle disposizioni alla compagna. 

«Mercoledì, prima di andare a Livorno – continua l’avvocato della famiglia – aveva detto a Dyliara di non aspettarlo perchè probabilmente avrebbe fatto tardi. Per questo l’aveva anche avvertita che averbbe dovuto pensare lei stessa ad andare a riprendere la bambina dai suoi impegni pomeridiani». Dyliara dunque sapeva che le cose a Livorno sarebbero andate per le lunghe, ma sapeva anche «che Giuseppe sarebbe tornato dopo le 20, la sera – continua l’avvocato – per questo si è preoccupata subito quando non lo ha visto rientrare. Lei infatti non sapeva con chi doveva vedersi quel pomeriggio, sapeva solo che doveva trattarsi di un appuntamento di lavoro, che probabilmente avrebbe potuto dare una svolta al momento di crisi che come molti ha colpito anche la ditta del fratello di lui per la quale lui stesso lavorava».

Non passa la notte con le mani in mano però Dyliara, vedendo che il compagno non tornava e che il suo cellulare era staccato. «La signora ha comunque cercato Giuseppe – prosegue Mercuri – in tutti i modi e provando prima di tutto a chiamare ospedali e presidi medici per sapere se vi fossero stati incidenti o situazioni in cui il suo compagno poteva essere rimasto coinvolto». A quel punto non rimaneva che adare a Livorno. «La mattina seguente – conclude il legale di Prato – consultandosi con il cognato Vincenzo, hanno deciso di andare insieme a cercare Giuseppe a Livorno e a denunciarne la scomparsa.  Sono una famiglia unitissima, tanto che anche la casa dove abita la signora con la figlia e i suoi genitori, é intestata in quote diverse a lei stessa e al fratello di Giuseppe». Adesso Barbara Mercuri e la famiglia Raucci attendono solo la prossima settimana, quando forse potranno parlare nuovamente con gli inquirenti mentre nel frattempo cercano di chiudersi in una dovuta intimità familiare. «La mia assistita e Giuseppe Raucci sono sempre state persone molto per bene – chiosa Mercuri – che si stavano rimettendo in gioco per far fronte ai problemi lavorativi che stavano affrontando. Lei infatti è impeganta in un corso come accompagnatrice turistica mentre lui si dava da fare a trovare un nuovo equilibrio professionale nel settore edile dove aveva esperienza.  Per ora restano aperte molte ipotesi. potrebbe essersi trattato anche di una rapina finita male, nessuno, al momento può saperlo».