Decine di piccole e medie imprese hanno chiuso i battenti per sempre

L’assaggio dell’autunno nero che ci attende. Giampaoli: "La tendenza non cambierà"

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Nei primi sei mesi dell’anno sono sparite, in Versilia, 171 imprese. Ossia quasi una al giorno. Il lockdown e la crisi da Coronavirus hanno iniziato a mietere l’economia della nostra costa. Il Pil crollato nel primo trimestre del 5,4% e nel secondo del 12,4% e la grande incertezza sul futuro dell’economia pesano sugli aspiranti imprenditori: l’anno scorso le nuove iscrizioni alla Camera di Commercio (da gennaio a giugno) erano 726 contro le 541 di quest’anno. In pratica 185 aperture, un crollo delle nuove attività del 25%. Andando a vedere i dati per zona, in tutti i comuni della Versilia si è registrato un forte calo di nuove attività, in particolare e Forte dei Marmi, dove si sfonda il muro del meno 30%.

“I numeri rappresentano una situazione molto difficile, che nel breve periodo temo che non possa avere miglioramenti significativi. Questa crisi segnerà i prossimi anni e lascerà cicatrici difficili da cancellare” commenta Esmeralda Giamapaoli di Confesercenti, che segnala solo timidi segnali di ripresa per i negozi. “Le persone oggi sono molto prudenti e comprano con grande oculatezza rispetto al passato - prosegue la presidente dell’associazione di categoria - e prevedo che il trend negativo continuerà. Chiuderanno altre imprese quando saranno terminati sussidi, sostegni e cig. A breve bisognerà verificare la capacità delle imprese di stare sul mercato”. La Presidente è è molto preoccupata per il settore del commercio dell’abbigliamento, oggettistica e articoli da regalo, uno dei più in crisi “dato che si è saltato a piè pari una stagione, si deve fare i conti con le vendite on line, sempre più organizzate, e con il quasi azzeramento dei matrimoni e cerimonie 2020. Anche gli alberghi mancano gran parte degli stranieri e ne risente tutto l’indotto, bar e ristoranti sono penalizzati a causa dello smart working, che ha fatto fuori una bella fetta di colazioni e pranzi da lavoro dei dipendenti che oggi lavorano da casa“. L’unica buona notizia sembra arrivare dai negozi di vicinato, che durante la quarantena erano aperti e hanno riacquisito un loro ruolo sociale ed economico. Ma il ristorante Tomi Sushi alla Cittadella è chiuso, così come anche La Lampara sulla Passeggiata del Lido che per quest’estate ha preferito tenere la saracinesca abbassata. Diversi persone hanno quindi perso il lavoro. E molti brand famosi della Passeggiata non pagano il canone d’affitto da mesi.

Dario Pecchia