di Beppe Nelli
Da lunedì tutta la Versilia sarà zona rossa. Ieri pomeriggio, in videoconferenza con i sette sindaci, il presidente della Regione Eugenio Giani ha rotto gli indugi e ha comunicato la sua decisione. Firmerà l’ordinanza oggi, e sarà valida per una settimana: venerdì prossimo tecnici, Regione e Comuni rivaluteranno i parametri dell’emergenza Covid, per prorogare o cessare la zona rossa.l Tecnicamente saranno i sette Comuni a essere messi ciascuno in zona rossa: Viareggio e Seravezza lo erano già. Questo significa che da lunedì tutte le scuole primarie e superiori faranno didattica a distanza salvo gli alunni speciali e le classi di laboratorio, mentre tutte le materne saranno chiuse. Oggi è attesa anche l’ordinanza regionale che vieta gli spostamenti nelle seconde case.
La decisione è arrivata dopo una settimana di verifiche degli indicatori dell’epidemia e dell’occupazione dei posti letto all’Ospedale Versilia. Soprattutto la tenuta del nosocomio è stata alla base degli appelli che da giorni il sindaco Giorgio Del Ghingaro lanciava ai colleghi e alla Regione per fare istituire la zona rossa in tutto il comprensorio.
Il primo indicatore che ha portato alla zona rossa è il tasso cumulato dei contagi degli ultimi 7 giorni: l’allarme scatta quando supera 250 ogni 100 mila abitanti. Ieri la media versiliese di questo indice cumulato è stata 307,20, con Seravezza 501,02; Massarosa 337,73; Viareggio 330,51; Camaiore 288,50; Stazzema 270,45; Pietrasanta 213,07; Forte dei Marmi 210,94. Dopo giorni di oscillazioni, solo due Comuni sono risultati al di sotto della soglia di allarme.
Per quanto ultimamente abbastanza stabile, è però il dato ospedaliero che ha spinto verso l’istituzione della zona rossa di ambito. Ieri al Versilia risultavano ricoverati 92 pazienti Covid con 11 in terapia intensiva. E anche se l’ospedale può arrivare a trattare 110-120 malati Covid, l’andamento dei contagi che resta stabilmente alto, e i tempi bisettimanali dell’incidenza sui futuri ricoveri, hanno convinto la Regione a imporre le nuove limitazioni. Gli altri dati del controllo giornaliero della pandemia nell’Asl Nord Ovest sono infatti ancora molto preoccupanti. Negli ultimi 7 giorni il "Versilia" ha avuto mediamente 91 degenti Covid al giorno, di cui 10 in terapia intensiva. Nello stesso periodo ci sono stati 500 nuovi positivi pari al 13% dei tamponi effettuati (ieri l’11%), e purtroppo 4 decessi. Inutile dire che l’incidenza percentuale dei contagi è la più alta di tutte le zone dell’Asl Nord Ovest, mentre solo Lucchesia e Pisano sono sopra al Versilia come numero di ricoveri (ma con ben altra e superiore popolazione), Che ciò dipenda dai comportamenti individuali, o cos’altro, anche questa settimana la Versilia è risultata una delle zone di massima diffusione del Coronavirus.
Un po’ più incoraggiante è il confronto tra nuovi positivi e guarigioni di ieri, che in Versilia sono stati rispettivamente 66 e 132: i guariti sono il doppio dei nuovi contagiati, ma va tenuto conto che i contagiati resteranno tali per almeno 14 giorni, e a loro si aggiungeranno i positivi dei prossimi giorni. Per fortuna, il tasso dei nuovi positivi bisognosi di ospedalizzazione è rimasto gestibile.
Analizzando il tasso giornaliero dei nuovi positivi ogni 100 mila abitanti, si vede che anche ieri il primato versiliese (e nelle prime posizioni dell’Asl) è spettato di nuovo a Seravezza: 9 positivi rappresentano il 70,46 per centomila; seguono Stazzema con 2 nuovi casi, pari al 67,61 per centomila; Massarosa con 11 casi, pari al 50,89 per centomila; Camaiore con 14 casi, il 44,38 su centomila; Forte dei Marmi con 3 nuovi positivi, 42,19 su centomila; Viareggio con 22casi , 36,36 per centomila; Pietrasanta con 5 casi, 21,74 per centomila. Viareggio ha un numero alto di positivi, ma una bassa incidenza sulla popolazione. Ciò nonostante, è il numero dei casi, e non la sua percentuale, che crea allarme per l’Ospedale Versilia. E per la legge dei grandi numeri, in ambiti piccoli come la Versilia, basta una distorsione improvvisa verso l’alto, rispetto alla media puntuale, per scatenare l’emergenza ospedaliera.