"Credono di fermare il virus al ristorante" I gestori dei locali arrabbiati per il green pass

E sferrano un duro attacco alla Regione: "E’ in ritardo, la maggior parte dei clienti non ha avuto la seconda dose"

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di Beppe Nelli

Da un momento all’altro potrebbero scattare limitazioni per chi non ha il green pass, cioè il certificato di vaccinazione anti Covid che viene rilasciato due settimane dopo la seconda dose. Per esempio, forse già ad agosto, niente accesso ai ristoranti con sale chiuse. Invece per andare ad ammassarsi nei luoghi della movida, anche in migliaia senza mascherina, non serve nulla. I controlli si fanno a chi ha indirizzo, codice fiscale, partita Iva. Non si chiedono documenti alle folle. Questo potrebbe rimettere in crisi il settore della ristorazione: le aziende che non hanno ha spazi per i tavoli all’aperto, e quelle che coi soli spazi esterni non coprirebbero i costi di gestione. Poco importa che in Toscana l’età media dei contagiati sia crollata a 28-29 anni, evidentemente per la diffusione virale tra i ragazzi. Invece una bella fascia di clientela turistica tra i 30 e i 50 anni avrà la seconda dose e il pass solo a settembre inoltrato, viste le liste d’attesa e l’intervallo tra le due dosi. Evidentemente a Roma il Comitato tecnico scientifico ha paura dei 40 commensali di un ristorante, non dei cento mille diecimila nelle piazze della movida.

Per queste ragioni Roberto Franceschini, che al Ristorante Romano non ha tavoli all’aperto, è già arrabbiato: "In ogni locale cucine e wc sono all’interno, quindi tutti i dipendenti, anche giovani non ancora in lista per il vaccino, dovranno avere il green pass ad agosto? Se una persona chiede di usare il bagno deve avere il green pass? Allora lo voglio anche al supermercato e in ogni manifestazione. Questi sono impazziti: dopo una settimana di maxi schermi e assembramenti, ci rimettono in croce. Anche il signor Mattarella avrebbe potuto ricevere la Nazionale a novembre invece che ora. E tutti i giovani che tornano dall’estero purtroppo positivi? Coi ritardi che ci sono nelle vaccinazioni, quanti clienti non potranno più venire a mangiare perché la seconda dose gli toccherà tra settimane? Spero trovino il modo di farci lavorare anlmeno d’estate, visto che siamo stati mesi e mesi a secco".

Di fatto nessuno si oppone ai vaccini. Ma fa arrabbiare la tempistica di Stato e Regioni che da dicembre non sono stati in grado di immunizzare nemmeno metà popolazione. "Non siamo mica ispettori di polizia – sbotta Chiara Viani del mitico Lorenzo al Forte: mitico, ma con una verandina risicatissima – Non possiamo chiedere documenti ai clienti. Se uno mi arriva col green pass di un altra persona, mica posso domandargli il codice fiscale. Stiamo lavorando tantissimo, pieni fino a fine agosto: e c’è bella gente che spende e apre bottiglie importanti. Il Dom Perignon è diventato il vino della casa. Non siamo noi che diffondiamo il virus: il problema sono i ragazzi, non avete idea di cosa c’è in giro a Forte dei Marmi la notte quando esco dal locale. Per la vittoria dell’Inter e degli Azzurri è successo di tutto di più, e nessuno ha mosso un dito. Già le persone rispondono male se gli chiedi di mettere la mascherina per andare in bagno, figurati se chiediamo i documenti. Se ci rimettono in ginocchio non riapriremo più. I dipendenti giovani non sono ancora vaccinati, e il portale di prenotazione ha riaperto ieri dopo essere stato chiuso per giorni. Altro che vaccini, va peggio dell’anno scorso".

Più fiducioso Daniele Belluomini dell’Amaro, che a Viareggio ha una verandina: ma ora riempie anche la sala, e l’incasso è lì. "Ci saranno problemi finché non saremo tutti vaccinati. Il green pass porterà il caos, speriamo che ad agosto arrivino clienti forestieri che colmino il calo dei toscani che non saranno ancora vaccinati. Per ora va tutto bene, del resto il vaccino serve, e l’ultimo problema a cui penso per l’agosto è la mancanza di affluenza".

Ad affluenza zero sono invece le discoteche. "Metteranno il green pass anche per il ballo – spera Emiliano Cerri del Silb – Aspettiamo da mesi che il Governo decida qualcosa. Comunque la stagione è rovinata. E’ vero che i giovani sono i meno vaccinati, ma avevamo proposto di fare i tamponi rapidi all’ingresso delle discoteche. Il green pass si ottiene anche col tampone. La Liguria ha dato contributi per questo. Roma e Firenze nulla". Proprio nulla no, chi balla in mezzo a strade e piazze ha di fatto il nulla-osta.

Di buono c’è che questo caos non ha ancora prodotto disdette negli alberghi versiliesi, come invece accade da altre parti. "A Viareggio – dice Maria Rosaria Francavilla, Assohotel – abbiamo solo rinunce fisiologiche di chi aveva prenotato prestissimo. Ma i clienti non sanno che fare prima di partire, chiedono se devono portare documenti e quali. Per ora Roma non parla di green pass in hotel, ma in Sardegna c’è già il boom delle disdette". "Il dramma – ammette Maria Bracciotti a Lido di Camaiore – è l’estero. Le prenotazioni erano poche e sono state annullate. Gli stranieri erano il 45% del nostro fatturato: l’anno scorso è stato azzerato, e se si continua così finirà allo stesso modo. Perché tra variante Delta e green pass non verranno nemmeno a settembre".

Invece la movida trionfa sul Covid. Nessun freno. Alessio De Giorgi, socio del Mamamia, torna all’attacco su Torre del Lago: "Sabato sono andato a vedere di persona. I miei amici non sono venuti sul Vialone perché avevano paura dei contagi. Non ho visto una sola auto di forze dell’ordine o del Parco. Io non voglio essere collegato a queste cose, vado avanti con gli avvocati che preparano la denuncia per omissione di atti d’ufficio, visto che nessuno interviene. Hanno messo perfino i bar sulla ghiaia dei parcheggi, l’Asl non obietta nulla. E questo non è turismo di qualità, l’età media dei presenti sulla Marina era 18 anni, tutta gente della Versilia. Non i forestieri gay che riempivano hotel e ristoranti".

Il problema è seguito anche dal sindaco Giorgio Del Ghingaro: "Noi monitoriamo da tempo la situazione e i vigili urbani fanno tutte le verifiche del caso. Ma all’interno dei locali non è stato rilevato nulla di irregolare, mentre quel che accade sulla strada è una questione di ordine pubblico. E i vigili urbani non hanno competenze per l’ordine pubblico".