Così l’ospedale reagisce alla seconda ondata

Già pronti 32 posti letto nel reparto speciale e sei in terapia intensiva. L’Asl valuta anche la ripaertura di un albergo sanitario

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Il virus circola rapidissimo, si diffonde sfruttando ogni varco, ogni disattenzione, ogni abbraccio per replicarsi ed entrare nelle nostre vite, nei nostri affetti, nelle nostre case. Come un soffio, a volte neppure ce ne accorgiamo. Altre, invece, preme sul petto fino a togliere il respiro. E, insieme ai contagi, aumenta ogni giorno la pressione sull’Ospedale Versilia. Per resistere all’urto della seconda ondata la centrale del 118; il pronto soccorso; le Usca, acronimo di unità speciali di continuità assistenziale; e i reparti Covid lavorano in totale sinergia.

L’obiettivo è evitare il sovraccarico, quindi garantire l’assistenza domiciliare, o negli alberghi sanitari, a chi non necessita di terapie ospedaliere specifiche e il ricovero per i pazienti che invece hanno bisogno di cure intensive e non, così da consentire che nel frattempo proceda anche la quotidiana attività sanitaria. Il Pronto Soccorso, che dall’esplosione dell’emergenza, anche durante la tregua estiva, ha sempre mantenuto un percorso "pulito" e uno dedicato ai sospetti Covid con sei posti letto, ha registrato nelle ultime settimane un aumento degli accessi di pazienti che arrivano manifestando sintomi riconducibili all’infezione da Coronavirus. Sono circa trenta al giorno, ma l’indice delle positività accertate da circa venti giorni ha subìto un’impennata. Sotto controllo anche la situazione alla centrale del 118; rispetto allo stesso periodo di un anno fa è stato registrato un incremento di chiamate ma, comunque, contenuto. Come da protocollo, in caso di sospetto Covid la centrale dell’emergenza invia un’ambulanza e il medico valuta, sul posto, se le condizioni del paziente sono tali da dover ricorrere al ricovero oppure no. In assenza del medico sono gli infermieri che comunicano i parametri al medico di turno del 118, che decide l’eventuale trasferimento in PS. E da lì il ricovero.

Al momento sono 32 i posti letto allestiti nel reparto Covid, ricavato riconvertendo la traumatologia, com’era già accaduto nelle prima ondata, e 26 sono già occupati. In terapia intensiva i posti letto Covid invece sono 6, e qui è ricoverato un solo paziente. Ad aprile, nel pieno dell’emergenza sanitaria, tra rianimazione e reparto furono allestiti complessivamente 84 posti letto, ma la speranza è che le misure di prevenzione non spingano l’ospedale fino a quel punto di stress. Nel frattempo, vista la crescita costante della curva epidemiologica, l’Azienda Toscana Nord Ovest sta valutando di riattivare anche in Versilia un albergo sanitario, adesso i pazienti che hanno bisogno di uno spazio per essere isolati dal resto della famiglia vengono ospitati in una struttura di Lucca. Mdc