Nasce da mamma positiva al Covid-19: una speranza nei giorni della paura

Il compagno racconta: "Stanno bene, non finiremo mai di ringraziare l’equipe che è stata davvero straordinaria "

Bambini in maternità (foto di repertorio)

Bambini in maternità (foto di repertorio)

Viareggio, 29 marzo 2020 - Guarda, e riguarda, le fotografie sul telefono. Passa leggere le dita sullo schermo, come se suo figlio potesse sentire quelle carezze. “Ho aspettato quarantadue anni per diventare padre, credevo di non essere mai pronto. E adesso mi sembra la cosa più bella che ho fatto nella vita, nonostante la tempesta che stiamo vivendo...” Andrea non ha ancora potuto stringere il suo tesoro tra le braccia. Non ha potuto nemmeno restare accanto alla sua compagna, Arianna.  

Per tranquillizzarla, dare il ritmo al respiro, incoraggiare ogni spinta con uno sguardo d’amore durante il parto. Perché Arianna è risultata positiva al Coronavirus, ed Andrea è costretto in quarantena. Stanno tutti bene, anche il piccolo Leonardo. E’ un raggio di sole, il primo bambino venuto al mondo nel pieno di questa emergenza sanitaria all’ospedale Versilia. Il suo pianto è una speranza, è un bagno di vita. “Leonardo – racconta Andrea - è nato venerdì sera, intorno alle 20.30.

Pesa due chili e seicento grammi, è uno scricciolino. Mi sembra bellissimo; ma sai, io sono...” Si ferma un attimo, e in quella pausa c’è tutta la grandezza, il rispetto, l’impegno, il coraggio e del ruolo che lo aspetta: “Mi sembra bellissimo; ma sai, io sono... il papà” dice. Una papà premuroso, che passa il tempo fissando le fotografie sul telefono, dal quale si stacca solo per aprire i cassetti della camerina pitturata di fresco per assicurarsi che i lenzuolini, le tutine di ciniglia, le calzette siano ben piegate e al loro posto. Per quando Arianna e Leonardo torneranno a casa, a Massarosa. “Sono stati 9 mesi emozionanti - li rivive in un istante Andrea -, in cui abbiamo sognato tanto. Poi è arrivato questo virus. E’ subdolo, pensavamo di essere al sicuro e invece, in qualche modo, ha trovato un varco per entrare anche nella nostra famiglia. Arianna in questi giorni aveva il raffreddore, e ha perso il senso del gusto. Quando si sono rotte le acque e siamo andati in ospedale abbiamo avvisato, quindi è stato disposto il tampone e di lì a poco la scoperta”.

Il reparto di ostetricia e ginecologia si è immediatamente messo in moto, ha tranquillizzato Andrea e isolato Arianna. Mettendo in atto, per la prima volta, questo protocollo straordinario. “Non ero lì quando Leonardo è venuto al mondo – prosegue Andrea –. Ma con loro c’era un’equipe medica straordinaria. Dentro le loro tute hanno seguito con grande professionalità Arianna durante il parto; ma lo hanno fatto con amore. Con una sensibilità infinita, come avrei fatto io. Sono grato ad ognuno di loro, ai medici, gli infermieri, agli operatori sanitari. Ringrazio tutto il reparto di ostetrica e ginecologia, diretto dal professor Santucci. Spero che Leonardo – conclude papà Andrea – diventi un uomo generoso, coraggioso e competente. Come i nostri eroi di corsia...” Martina Del Chicca