"Iva sul noleggio nautico, la Francia rinvia, l'Italia si dimentica"

Confindustria nautica: "Il governo non ha chiesto la deroga. Migliaia di posti a rischio e aziende pronta a trasferirsi in Costa Azzurra"

Saverio Cecchi (Confindustria nautica) con il ministro delle infrastrutture De MIcheli

Saverio Cecchi (Confindustria nautica) con il ministro delle infrastrutture De MIcheli

Genova, 27 maggio 2020 - L’Agenzia delle Entrate con la nota del 25 maggio scorso ‘Iva sul noleggio delle imbarcazioni da diporto’ sottopone a pubblica valutazione le disposizioni della legge finanziaria che entreranno in vigore il 3 giugno, al fine di chiudere la procedura di infrazione aperta dalla Commissione Ue nei confronti di Italia, Francia, Malta, Grecia e Cipro, nella quale veniva chiesto di rivedere le modalità di calcolo della navigazione in acque extra Ue e conseguentemente l'aliquota Iva. Le autorità francesi, che avevano adottato le medesime disposizioni, hanno comunicato alla Commissione di averle sospese già da settimane a causa della crisi finanziaria che ha messo in grave crisi il charter nautico, come tutto il settore turistico. “Il governo italiano ha chiesto deroghe alle regole europee per molti settori, specialmente nell'ambito dei trasporti - sottolinea il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi - ma i ministri Gualtieri e De Micheli si sono dimenticati il charter nautico, un settore che dà lavoro a 6.000 addetti diretti, senza contare l’indotto. Un silenzio assordante anche da parte del commissario Gentiloni di fronte alla evidente distorsione del mercato, nonostante che il suo dicastero sia stato informato da settimane del problema. Invidiamo ai nostri cugini francesi l’attenzione che il fare impresa ha nel loro Paese. Non deve stupire se in poche ore già duecento delle nostre aziende del settore noleggio e locazione si dichiarano pronte a spostare la sede legale in Costa Azzurra”.