"Con la gente in casa venderemo di più"

Dall’enoteca alle norcinerie, crescono i consumi e le prenotazioni di chi festeggerà in famiglia con qualche sfizio alimentare

Già partiti, al Piazzone, acquisti e ordinazioni di Natale. Non sembrano infatti esserci, a detta dei commercianti, particolari ricadute causa Covid. Certo, non è così per tutti. Ma rimane comunque la speranza che la situazione migliori. La prospettiva dei ristoranti chiusi anche sotto le feste spinge tante famiglie a programmare pranzi e cenoni casalinghi. Alimentari, macellerie, enoteche e pasticcerie si organizzano: anche per le spedizioni all’estero.

“Le previsioni - afferma Stefano Portaluppi dell’enoteca Sergio - sono positive. Sono già cominciati gli acquisti natalizi sia da privati che da aziende. Le persone anticipano per evitare la calca. Vanno bene anche le ceste regalo. Così come è aumentata la vendita delle bottiglie di vino, perché la gente non va più al ristorante. Fuori dal negozio allestiremo un gazebo per lanciare un messaggio di positività”. Sulla stessa lunghezza d’onda la macelleria Pantano. “Per Natale abbiamo già alcuni ordini - sottolinea Fabrizio Mazzantini - regolabili in base ai commensali. La gente chiusa in casa tende ad acquistare di più. Lavoriamo tanto coi preparati di nostra produzione, come la trippa e il lampredotto. Anche in vista delle feste, visto che non solo facciamo consegne a domicilio ma spediamo anche all’estero. La macelleria tradizionale sta un po’ scomparendo e quindi ci adeguiamo ai tempi che corrono”.

“Stiamo lavorando bene - dice Denni Triglia dell’omonima salumeria - nonostante il periodo. E siamo fiduciosi anche in vista del Natale. Questo anche perché siamo produttori da generazioni e abbiamo un sito da cui spediamo in tutta Europa. Facciamo poi la consegna a domicilio a Viareggio e a Massarosa. Dai primi di dicembre inizieranno a esserci le ceste, ma c’è da dire che noi i pacchetti li facciamo tutto l’anno. In questi mesi abbiamo comunque fatto promozioni per incentivare la clientela e consegnato anche pacchi a nostri clienti ora in difficoltà. In più a marzo ci trasferiremo dalle logge in via Fratti con un ampio negozio, dove oltre ai nostri salumi e formaggi amplieremo la gamma dei prodotti in vendita”. A metà del lavoro invece le pasticcerie. “Speriamo - afferma Paolo Mantovani - di riaprire il 4 dicembre, come sembra. Certo è che se poi ci fanno richiudere non ha senso. È anche vero che in città i contagi restano molto alti e non si può non tenerne conto. Noi in ogni caso siamo già partiti con la lavorazione e abbiamo già anche qualche ordinazione. Anche se i ristoranti sono chiusi, di solito la gente stava in casa, quindi speriamo di poter lavorare un po’ di più. Certo, non sarà un Natale come tutti gli altri”.

La pensa così anche Patrizia Mineo della salumeria Lazzarini. “Quello che manca è l’umore, mi sembra che la situazione sia anche peggiore rispetto al primo lockdown. Noi comunque non ci abbattiamo, abbiamo il negozio pieno di merce e abbiamo scelto per quest’anno delle ceste diverse, non quelle classiche di vimini, per dare un tocco di modernità. Per il momento qualche cliente è venuto per farsi mettere da parte qualcosa, però è anche vero che le ceste di solito si vendono all’ultimo. Se veramente i ristoranti saranno chiusi, bisognerà vedere se le persone andranno a fare acquisti al supermercato, o se verranno da noi. Dal canto nostro, si cerca di offrire un prodotto diverso. C’è anche da dire che si lavora tanto con quelli che vengono da fuori, e per ora invece non possono viaggiare da un Comune all’altro“.

Diversa la situazione sul fronte pesce. “Un po’ di calo c’è - dice Maria Cammarata della pescheria L’Acciuga - come da tutte le parti. Si spera comunque che le cose vadano per il verso giusto e che per Natale si riesca a lavorare nel migliore dei modi. Anche coi prodotti d’asporto di nostra produzione. Per il momento prenotazioni non ne abbiamo, ma cerchiamo di fare del nostro meglio”.

Alice Gugliantini