Col Covid crescono droghe e gioco d’azzardo

Lo rivela un’indagine dell’Ordine degli psicologi: la nostra zona considerata fra le più a rischio. Soprattutto per anziani e adolescenti

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VERSILIA

Nei due anni di Covid è aumentato il ricorso alle droghe e al gioco d’azzardo. Lo rivela un’indagine dall’Ordine toscano degli psicologi che individuano nella Versilia e in generale nella Provincia di Lucca una delle aree più problematiche su questo fronte. L’indagine mette in risalto infatti la crescita dei comportamenti a rischio dei loro pazienti in un periodo che va da marzo 2020 a febbraio 2022. Sempre secondo questa indagine, a soffrire maggiormente di una diffusa condizione di malessere è stata in particolare la fascia degli adolescenti, mentre i disturbi più ricorrenti si chiamano ansia e depressione, seguiti a ruota da problematiche relazionali. "Un quadro tristemente composito - commenta la presidente Maria Antonietta Gulino - che ci restituisce una fotografia dettagliata dello stato di salute psicologica durante questi due anni di Covid. L’isolamento forzato e le restrizioni in certi casi hanno accentuato problematiche, contrasti e incognite preesistenti, mentre in altri hanno innescato nuovi timori e forme di disagio".

L’indagine è frutto di un questionario compilato da 1099 psicologi iscritti all’Ordine della Toscana e che svolgono attività clinica in tutte le province del territorio. In provincia di Lucca, in particolare, sono stati intervistati 88 iscritti e la provincia di Lucca, in particolare, è tristemente sul podio per quanto concerne l’aumento dei comportamenti a rischio, come il ricorso a droghe e gioco d’azzardo o quello eccessivo all’alcool e al fumo. Una tendenza che si rivela particolarmente in crescita in Versilia e che vede la nostra area al primo posto con il 70% di segnalazioni da parte dei professionisti. Subito dopo arrivano Livorno (69%) e Pisa (64%).

Inoltre, la pandemia ha prodotto un forte aumento delle richieste per i bambini (segnalato dal 71% dei professionisti che lavorano in questa zona) e contraccolpi importanti sulla vita di coppia, dal momento che il 42% dei professionisti coinvolti nel questionario riporta un aumento dei casi di separazioni o divorzi. Da parte degli anziani, nella stessa area, si registra invece un incremento delle richieste per circa il 35% degli psicologi campionati. In questo caso le situazioni maggiormente ricorrenti sono state identificate in sintomi depressivi, stati ansiosi, problematiche relazionali, disturbi del sonno e fobie sociali.

La fascia d’età che ha subito maggiormente l’influsso negativo della pandemia è quella degli adolescenti: sintomi ansiosi, problemi relazionali, sintomi depressivi, autolesionismo e disturbi del comportamento alimentare sono le questioni rimaste sul tavolo, tutt’altro che agili da districare.

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