Dopo la raffica di diffide degli ambientalisti la Conferenza dei Servizi che deve autorizzare Henraux per i nuovi piani estrattivi sulle cave delle Cervaiole, prende ancora tempo con un nuovo rinvio. E gli ambientalisti non demordono: "Se sarà necessario andremo dal giudice sulla questione Henraux". "E’ incomprensibile questo enorme dispendio di denaro, risorse, tempo di funzionari e amministratori pubblici – dichiarano dal Coordinamento Ambientalista Apuoversiliese cui fanno riferimento 20 organizzazioni del territorio – dietro a un procedimento che fin dall’inizio poggia su un presupposto mai chiarito: l’azienda ha la disponibilità giuridica di quelle terre? Adesso che, a seguito dei nostri atti, non si può più nascondere che non è stato mai prodotto un attestato in tal senso, bellamente si propone di risolverlo con un’autodichiarazione ma anche questa è una forzatura. Su questo aspetto abbiamo presentato subito all’architetto Chiodini, responsabile del procedimento, un richiamo all’attenzione temendo che sia solo un passaggio per prendere tempo. Tant’è che è stata fissata al 7 giugno una nuova riunione della Conferenza di Servizi, immediatamente dopo il consiglio comunale di Seravezza previsto per il 5 in cui il sindaco Alessandrini dovrà giustificare il mancato rilascio dell’autorizzazione che aveva assicurato all’azienda per il 22 maggio, e poi proporrà l’approvazione dell’accordo con Henraux che porterebbe definitivamente al privato 7milioni di metri quadrati di terreno in cambio di 1 milione di euro. Laddove assistessimo ad ennesime forzature politiche di Comune e Regione andremo alla magistratura".
CronacaCervaiole, nulla di fatto Ambientalisti in guerra