Case popolari, due indagati. Nel mirino le assegnazioni

Inchiesta della procura. Nei guai dirigente e funzionaria del Comune

Case popolari (foto di repertorio)

Case popolari (foto di repertorio)

Viareggio, 17 ottobre 2018 -  La procura di Lucca ha chiuso le indagini relative a presunte assegnazioni illegittime di alloggi popolari. E ieri pomeriggio l’avviso è stato notificato al dirigente comunale Vincenzo Strippoli e alla funzionaria Antonella Frusteri: indagati con l’accusa di abuso di ufficio. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra l’8 settembre del 2015 e il 23 novembre del 2016, quando ricoprivano rispettivamente il ruolo di dirigente e funzionario dell’ufficio casa del Comune.

Secondo l’accusa l’ex dirigente alla casa Strippoli (oggi dirigente con delega al sociale e all’istruzione e in passato anche comandante della polizia municipale), con la complicità della funzionaria, avrebbe assegnato case popolari a famiglie o singoli che però non ne avevano i regolari requisiti. Secondo la ricostruzione della Procura, in violazione della legge regionale toscana 96 del 1996, che disciplina per l’assegnazione, gestione e determinazione del canone di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, gli indagati avrebbero assegnato in locazione case popolari messe a bando nel 2013 a persone che sostanzialmente non avevano diritto, a danno dunque delle famiglie in possesso dei regolari titoli. Con questo meccanismo avrebbero sforato del 10% la percentuale delle assegnazioni di alloggi prevista dalla legge regionale, attribuendo 12 appartamenti invece dei 4 consentiti dalla normativa. Sarebbero complessivamente 6 le case assegnate, secondo le accuse mosse dai magistrati, a singole persone o nuclei familiari senza titolo. In un caso inoltre, secondo la Procura, sarebbe stata gonfiata la percentuale di invalidità di un componente della famiglia per procedere con l’assegnazione. Tra i casi contestati anche l’affidamento di un alloggio che avrebbe potuto ospitare fino a sei persone, ad un nucleo familiare composto da appena due persone.

Sull'indagine il dirigente Vincenzo Strippoli, condannato a 5 mesi e 10 giorni in appello per falso ideologico per la nota vicenda dell’acquisto dei nuovi mezzi della municipale dopo la strage della stazione, non si pronuncia. Ieri, dopo l’avviso di conclusione dell’inchiesta, ha incaricato legale di fiducia l’avvocato Emilio Soppelsa.