Carnevale di Viareggio, una domenica indimenticabile / FOTO e VIDEO

Sui viali il sole bacia la grande folla. Burlamacco ritrova l’entusiamo dei vecchi tempi. E la presidente Marcucci si scatena

Carnevale di Viareggio, la presidente della Fondazione, Maria Lina Marcucci (Umicini)

Carnevale di Viareggio, la presidente della Fondazione, Maria Lina Marcucci (Umicini)

Viareggio, 28 febbraio 2017 - Il  Carnevale dei tavoli del CarnevalDarsena pieni anche pranzo, del frittino di mare mangiato sul ‘soglioro’ prima di correre al corso. E’ il Carnevale che due innamorati inseguono giù dal cavalcavia, mascherati, in tandem, quando i cannoni sono già esplosi; quello delle auto parcheggiate ovunque, dei coriandoli finiti fin sotto la maglietta della salute a punzecchiare la pancia. Come succede sempre da bambini. E’ stata una perfetta giornata di Carnevale, col sole in fronte.

Una di quelle giornate in cui vorresti abbracciare uno per uno tutti i carristi, mascheratisti, i dj che come Emanuele Mancina (a bordo di ‘Un amore così grande’) ci hanno fatto “Volare oh oh” e “Cantare oh oh oh”; ognuno dei 5 musicisti del gruppo ‘Baci e Ciaffate’ con cui, intorno all’opera di Luca Bertozzi, abbiamo rivissuto la nostalgia e l’incanto della musica dal vivo. Tutti i coreografi, i movimentisti, i portatori... abbracceremmo proprio tutti. Se potessimo.

Tutti i protagonisti di questo grande gioco di squadra e di strada. Che per Viareggio è storia, ma anche speranza. Da proteggere, da coltivare; come Fabrizio Galli ha fatto con le piante intorno alla sua ‘Grande bellezza’, che sembrano crescere e moltiplicarsi ad ogni corso. Stringeremmo le mani anche alla Fondazione Carnevale, che ha rivoluzionato ogni sfilata, ha sperimentato, con il supporto della squadra corsi, tutti gli accorgimenti possibili per rendere il corso più fluido e meno lento. Come un vigile, in mezzo a piazza Mazzini il consigliere Stefano Nari col fischietto in bocca ha passato il pomeriggio a disciplinare il traffico dei cortei di figuranti.

Una Fondazione che non si è chiusa nel suo ‘palazzo’, ma si è aperta poco alla volta alla città. Per prima lei, la presidentessa Maria Lina Marcucci ha saputo viverselo profondamente questo suo Carnevale. Venerdì era all’inaugurazione del Baccanale, nonostante la pioggia; ieri invece ha ballato, con la bombetta, con la maschera da scimmione in testa, spettinata su e giù per le scale delle tribune. Ha ballato tra le maschere, mentre il maestro Alberto Veronesi si è divertito a dirigere, proprio come un’orchestra, il battito delle mani del pubblico del Belvedere delle Maschere incoraggiato dai figuranti dei carri. Impeccabili, coinvolti e trascinanti. Se l’entusiasmo e la calca sui Viali corrisponderanno anche solo alla metà dell’incasso allora potremmo goderci questo gran finale senza pensieri. Ma al di là dei conti (che contano), Viareggio ha ritrovato il suo Carnevale. L’ha riconosciuto, bello come quello dei vecchi, cari racconti del ‘mi riordo’.