Bambini delle elementari in dad. Con l’aiuto degli studenti del Marconi

Le lezioni a distanza scattate dopo la positività di una maestra. Gli alunni hanno preso parte a un laboratorio di cartapesta

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Gli studenti del Marconi mentre confezionano i kit per i bambini delle Lambruschini.

Bambini di sei, sette anni chiusi in casa da un anno, che dopo aver perso l’ultimo anno di scuola materna, si sono ritrovati ad affrontare in didattica a distanza lo scoglio della prima elementare. Senza la possibilità di svagarsi, di socializzare. E soprattutto, lavorando sulle basi dell’alfabetizzazione di fronte allo schermo di un tablet o un pc, con tutte le difficoltà del caso. I bambini della IA delle scuole Lambruschini, in particolare, vivono la scuola a distanza da un mese: prima dell’istituzione della zona rossa, erano già in dad per un caso di positività al Covìd che ha colpito il personale scolastico. Per fortuna, in loro ‘soccorso’ si è mosso il corso socio-sanitario del ‘Marconi’ di Viareggio, con un progetto che ha coinvolto i bambini in un’attività di laboratorio sulla cartapesta dalle molteplici finalità.

"Questi bimbi di prima elementare si sono trovati da un giorno all’altro in videolezione – spiega la professoressa Antonella Pattavina – e dunque a vivere una situazione complicata. Di punto in bianco, sono passati da cinque ore e mezza di lezione giornaliera in presenza, assieme ai propri compagni, a tre ore quotidiane di didattica a distanza". Una situazione alienante e soprattutto povera degli stimoli necessari a sviluppare abilità, qualità e anche solo la semplice curiosità dei bambini. "Da questa situazione è nata l’idea di proporre un laboratorio di cartapesta tramite la professoressa Tomei del corso socio-sanitario. Dopo aver ricevuto l’ok dalle dirigenze scolastiche, abbiamo pensato di incentrare l’attività sulle ‘tre C’: carta, colla e colori, per realizzare delle opere in vista della Pasqua".

Un’operazione che ha mosso tutto il corso socio-sanitario, che si è impegnato di buona lena per ‘addolcire’ la Pasqua dei bambini. "L’iniziativa è stata coordinata dalla professoressa Tomei e ha coinvolto anche il professor Poggeschi: sono stati creati 21 kit di base, uno per ogni bambino, con un uovo di Pasqua da trasformare in un coniglio e un barattolo di yogurt che sarebbe diventato un pulcino, nell’ottica di realizzare due regali per mamma e papà. Inoltre, ai bimbi sono state fornite carta di giornale, rifiniture e tutto il necessario per approcciarsi al laboratorio".

Le ’lezioni’ si sono svolte per quattro pomeriggi e hanno riscosso un grande successo sia tra i bambini, sia tra i genitori, sia in seno al corpo insegnanti. "Il progetto è stato molto apprezzato perché consente di sviluppare la motricità fine dei bambini. Inoltre, è un’opportunità per riuscire, attraverso i nostri studenti, a tenere impegnati questi bambini chiusi in casa in attività costruttive, evitando che passino il tempo alle prese con cose ’passive’ come smartphone e tv". E già si pensa a nuove iniziative per il futuro. "Il progetto prevede una seconda parte: letture curate dalla professoressa Bacci, sulla scia delle attività di ’Nati per leggere’, e a seguire un laboratorio per conoscere la stagionalità degli alimenti, legandola ai compleanni dei bambini coinvolti nel progetto".

DanMan