Ritiro delle dimissioni e convocazione di un’assemblea per capire quanti stabilimenti sono disposti a unire le forze per il project financing che garantirebbe loro una concessione ex novo per 20 anni, aggirando così lo spettro delle aste legate alla Bolkestein. Sono i due colpi assestati dal presidente del Consorzio mare Versilia Francesco Verona, che ha annunciato le sue mosse martedì sera in assemblea. Verona, il cui secondo mandato scadrà a settembre (per statuto non potrà ricandidarsi), si era dimesso una dozzina di giorni fa insieme ad altri cinque consiglieri a causa delle diatribe interne. "Il consorzio è una creatura che non voglio veder morire – spiega – e per questo ho deciso di ritirare le dimissioni e di proseguire fino alla scadenza del mandato. L’estate è partita e avrei rischiato di bloccare tutte le attività. Proverò a ricucire certi rapporti e a far rientrare qualche consigliere, a meno che sia possibile sostituirli con i primi dei non eletti. Ora siamo solo in quattro ma per statuto devono esserci da cinque a nove consiglieri".
L’altra questione è il project per rifare il lungomare che l’imprenditore edile Stefano Varia, insieme all’avvocato Alessandro Del Dotto, ha presentato alla categoria con l’obiettivo di proporlo al Comune una volta che sarà chiaro il numero degli stabilimenti aderenti. Il "sì" già assicurato da 4-5 gestori viene confermato da fonti attendibili, mentre Verona smentisce tutto. "Confermo che abbiamo ascoltato Varia sull’eventuale proposta del project – dice – ma va capito se è una cosa fattibile o no, dopo di che porteremo l’argomento in consiglio e lo proporremo agli associati per vedere chi ci sta. I tempi sono ristretti, vorrei fare un’assemblea entro 15 giorni. Finora abbiamo solo chiesto informazioni a Del Dotto e Varia su come funziona. Se davvero è un progetto consistente (8 milioni, ndr) non possono farlo solo in cinque. Agli associati spiegheremo che c’è anche questa possibilità per evitare le aste".
Daniele Masseglia