Balneari: torna lo spettro aste nel 2024

Preoccupazione nella categoria per la decisione del governo Draghi, che vuole andare rapidamente all’approvazione

Balneari in protesta (foto Aprili)

Balneari in protesta (foto Aprili)

Viareggio e Versilia, 21 maggio 2022 - La volontà del premier Draghi di tirare dritto sul disegno di legge Concorrenza agita i balneari. Se il testo venisse approvato al Senato senza ulteriori modifiche, chieste da Lega e Forza Italia, le aste partirebbero il 1° gennaio 2024. Come stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato. I due partiti di centrodestra, che sono al governo, chiedono invece una mini proroga e "indennizzi congrui". Ma sull’approvazione del testo il governo potrebbe mettere la fiducia: per il premier le aste, all’interno del ddl, rientrano negli impegni presi per ottenere il fondi del Pnrr. Ma i balneari non la pensano così.

"La situazione è preoccupante, sembrava che si potesse arrivare a un accordo politico sulla questione — dice Marco Daddio, presidente dei balneari di Lido di Camaiore — mentre si va incontro a una accelerazione che sa di forzatura. Mettere la fiducia su un provvedimento dal quale dipende il destino di 30mila aziende è sbagliato. Ci auguriamo che si sia un po’ di buon senso e che la politica si faccia sentire, invece che apparire inerme. Di sicuro non si sta cercando un punto di mediazione". "Si era partiti con la mappatura delle coste per capire lo scenario reale dei lidi, ma con questo siamo al di là anche della proroga. Con l’ok al testo partirebbero centinaia di ricorsi e scioperi con scenari particolari". "Siamo preoccupati — afferma Francesco Verona , alla guida dei balneari di Marina di Pietrasanta — e non siamo d’accordo con le evidenze pubbliche. Anche perché la Bolkestein riguarda i servizi, mentre i beni sono di proprietà degli stessi concessionari. Lo stesso Bolkestein anni fa sottolineò come la direttiva che porta il suo nome non riguardi gli stabilimenti. Le aste significherebbero regalare le spiagge alle multinazionali, con conseguente disoccupazione per tante famiglie". E poi c’è il tema degli indennizzi. "Non ci sono i criteri, ma soprattutto c’è un problema per chi ha la propria unica abitazione all’interno dello stabilimento, che farà? Ci auguriamo che le forze politiche ci sostengono facciano in modo che questo testo non passi. E’ chiaro che le scelte che i partiti faranno si ripercuoteranno anche sulle elezioni".

Anche per Martino Barberi , alla guida dell’Unione proprietari bagni di Forte dei Marmi, bisognerebbe capire se davvero le concessioni rientrino nel Pnrr. "Si stanno dicendo tante bugie, quando il nostro interesse è che venga definita la questione una volta per tutte. Non dobbiamo andare all’asta perché si tratta di beni e non di servizi. C’è preoccupazione perché rischiamo di andare incontro a uno scenario che non dovrebbe esistere. Anche perché mi chiedo come possiamo competere con i fondi internazionali e come può una persona di 60 anni ricollocarsi di nuovo nel mondo del lavoro. Chi ci governa — conclude — dovrebbe andare a difendere il nostro comparto, il centrodestra sta cercando di mettersi di traverso al ddl, però c’è l’incognita fiducia. Le urne del 2023 premieranno con certezza chi ci ha sostenuto".