Quindici anni senza smaltire le acque "sporche", sequestrato autolavaggio

Indagine della Capitaneria di Porto sullo smaltimento dei rifiuti industriali a Viareggio

La Guardia Costiera appone i sigilli

La Guardia Costiera appone i sigilli

Viareggio, 18 gennaio 2019 - Nell'ambito di un'indagine sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti avviata dalla Capitaneria di Porto di Viareggio sono stati effettuti, nei giorni scorsi, alcuni accertamenti sugli autolavaggi della città e i risultati non sono mancati.   

Delle 6 attività ispezionate, solo una è risultata completamente in regola. Tre diversi impianti sono stati invece multati per irregolarità amministrative, con multe dai 1.000 ai 6.000 euro.

Ma il caso più grave è stato riscontrato in un autolavaggio self-service nel centro di Viareggio, dove i militari hanno scoperto che da oltre 15 anni non veniva effettuato lo svuotamento dei pozzetti e che le vasche, essendo piene fino all'orlo, lasciavano ipotizzare numerose fuoriuscite nel sottosuolo circostante nel corso degli anni. Ciò ha portato al sequestro dell’impianto e alla denuncia del gestore per deposito incontrollato di rifiuti e pericolo grave di inquinamento.

La norma per il corretto smaltimento dei rifiuti prodotti dagli autolavaggi prevede infatti che le acque "sporche", considerate come “acque reflue industriali”, debbano essere raccolte in appositi impianti di depurazione che isolano i residui e i fanghi di lavaggio. Mentre l'acqua depurata può confluire direttamente nella rete fognaria, i rifiuti devono essere raccolti temporaneamente in apposite vasche a tenuta stagna in attesa di essere smaltiti. Inoltre gli scarichi degli impianti devono essere preventivamente autorizzati dagli enti competenti e i pozzetti devono essere periodicamente controllati, considerato l'alto potenziale inquinante delle acque reflue per la presenza delle sostanze chimiche contenute nei detersivi.

I controlli della Guardia Costiera di Viareggio si inseriscono in un programma di sensibilizzazione e monitoraggio ambientale coordinato dalla Direzione Marittima della Toscana, a salvaguardia dell’ambiente marino e costiero e a garanzia della tutela delle acque. L’attività proseguirà anche per tutelare quelle attività commerciali che, invece, rispettano le norme di smaltimento dei rifiuti.