Assume avvocato ucraino che è fuggito dalla guerra

Il gesto di concreta solidarietà grazie all’impegno della Giangrasso Group. E’ bastata la frase "si tratta di una brava persona" e ora è nella squadra

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Avvocato ucraino assunto dal Giangrasso Group: fuggito dal suo paese in guerra adesso lavora grazie alla nautica viareggina. Una storia che sarebbe comune, se il professionista quarantenne avesse inviato il proprio curriculum all’imprenditore Bartolo Giangrasso e fosse stato assunto dopo varie informazioni e ricerche: invece e’ bastata la frase “ e’ una brava persona” detta dai legali del gruppo, a cui si era rivolto per altri motivi burocratici, a far scattare la scintilla della solidarieta’. La storia e’ delicata e a tratti commovente: l’avvocato e’ stato accolto in citta’ da una donna bielorussa insieme ad altre otto persone, tutte legate da vincoli di parentela. La donna lavora in Versilia come badante, mentre nel suo paese di origine era insegnante: ha addirittura affittato un’altra casa per accogliere una sua alunna in fuga dall’Ucraina con tre figli, di cui uno ammalato, ed altri parenti tra cui l’avvocato. E qui entra in scena Giangrasso, anch’egli cliente del noto studio legale che ha fatto da tramite.

"Mia moglie e’ ucraina - afferma - proprio di Odessa, citta’ che conosco molto bene. Ci sentiamo veramente parti lese, questa guerra non finira’… Per questo mi sono subito sentito emotivamente coinvolto: tra l’altro ho due avvocati interni in azienda, ma avevo intenzione di assumerne un terzo… Vorrei aprire un’attivita’ in Ucraina, gia’ da tempo ci sto pensando e ‘formando’ qui l’avvocato assunto di recente poi potra’ seguire il nostro futuro lavoro la’. Ammesso che questa brutta guerra non si espanda, cosa che temo". Giangrasso ha spedito di recente un container di medicinali e materiale sanitario laggiu’ oltre ad altre merci.

A volte i casi non sono casi, anche quelli sfortunati, che invece possono svelare possibilita’ inattese, se le persone che si incontrano sul nostro cammino non hanno pregiudizi di sorta e sono davvero di cuore aperto al sostegno. Certo e’ che questo giovane uomo, divenuto profugo di vita e di lavoro, non avrebbe immaginato che, dopo la fuga dalle bombe, avrebbe incontrato gente cosi’ disponibile. Adesso ha una scrivania, un posto: la dignita’ fondamentale di potersi mantenere ed aiutare i familiari. "Era venuto qui da noi disorientato - racconta la collega viareggina che lo ha messo in contatto con Giangrasso - guardandosi con tristezza intorno per aver lasciato il suo paese, lo studio legale ucraino, i suoi impegni…". La guerra non ha ritegno. "La nostra economia globale e’ troppo in crisi, era da prevedere di toccare il fondo con un conflitto", chiude laconico Giangrasso.

Isabella Piaceri