Scandalo assenteisti, caffè amaro nella pausa fuori ufficio

Chi sono i cinque versiliesi coinvolti nell’inchiesta di Massa

Uno degli assenteisti filmati dalle telecamere-spia

Uno degli assenteisti filmati dalle telecamere-spia

Viareggio, 9 settembre 2018 - Sono complessivamente cinque i tra viareggini e versiliesi coinvolti nello scandalo assenteisti della Provincia di Massa. Si tratta di Sergio Bernacca 56 anni di Forte dei Marmi, Giorgio Ceragioli 59 anni comandante della polizia provinciale, Luigi D’Argliano 51 anni, Riccardo Francesconi 45 anni e Mauro Salverini, 50 anni, tutti di Viareggio. Laura Pantera, 41 anni di Carrara è invece molto conosciuta al Forte per gestire con la sua associazione molti eventi per conto del Comune.

Per tutti sono scattati gli arresti domiciliari e per tutti la sensazione di essere finiti in qualche cosa più grande di loro. Inconsapevolmente. Anche perché l’assenteismo loro contestato dalla Procura di Massa altro non è che la semplice pausa caffè. E il danno erariale ammonta a poche centinaia di euro.

E’ il caso, ad esempio, di Luigi D’Argliano, viareggino, geologo impiegato alla Provincia di Massa e poi al Genio civile. Un professionista stimato e apprezzato. A lui la Procura rinfaccia un danno erariale di 200 euro. Sì, avete letto bene: duecento euro. A tanto ammontano le sue chiamiamole ‘assenze’ di 7-8 minuti a giorno per andare a prendere il caffè. Tutto qui. Avrà modo di spiegare meglio ai giudici la sua posizione nei prossimi giorni perché nel frattempo venerdì mattina, insieme al suo legale di fiducia, l’avvocato Massimo Neri, si è avvolso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip «perché – ha spiegato proprio il suo legale – l’interrogatorio era stato disposto il giorno successivo rispetto all’arresto senza dare così ai difensori la possibilità di poter leggere gli atti e le contestazioni.

Produrremo pertanto al Gip delle memorie e dei documenti non appena saremo in grado di predisporre una strategia difensiva per questo danno erariale che nel caso del mio assistito, ma so anche di altri, è veramente di pochi spiccioli». Tutto ruoterebbe, insomma, sulla possibilità di assentarsi momentaneamente per andare a prendere un caffè e sulle modalità eventualmente da tenere una volta che è stato timbrato il badge all’ingresso in ufficio.

Paolo Di Grazia