Anziani, niente vaccino a domicilio. L’Asl non ha preparato il protocollo

Protesta del figlio di una 94enne nella lista del medico di base: "Non posso metterla in auto e ho il terrore che si ammali"

Vaccini (foto di repertorio)

Vaccini (foto di repertorio)

Viareggio, 5 marzo 2021 - Ha 94 anni, e potrebbe vaccinarsi contro il Covid. E’ nelle liste del suo medico curante, è arrivato il suo turno. Ma non lo farà, non può farlo. Almeno non a breve. L’Asl Toscana Nord Ovest non ha ancora predisposto un protocollo che consenta le vaccinazioni a domicilio. E così tutti i cittadini fragili, che non possono spostarsi da casa, a causa di una patologia o perché soli e troppo anziani, dovranno attendere ancora. Rimanere ancora esposti alle peggiori complicazioni che questo virus porta con sé. "Ma quanto ancora dovremo aspettare?" si domanda Massimo Conti. "Mia madre ha 94 anni e soffre di demenza senile, da 12 anni la accudisco h24. Vive rannicchiata nel suo letto, non posso muoverla. Non riesco a montarla in auto e ad accompagnarla da Torre del Lago, dove abitiamo, allo studio del suo medico curante al Marco Polo. Ma vorrei che fosse protetta, come tutte le persone ultrafragili..."

Massimo vorrebbe tornare a starle vicino senza la paura che il gesto più generoso, quello di un figlio che cura un genitore ormai anziano, possa trasformarsi anche nel più pericoloso. Vorrebbe accudire sua madre senza il terrore di contagiarla, di poterle fare senza volerlo del male. Per la vaccinazione a domicilio sono "in corso di definizione le modalità di gestione" dicono dall’Asl Toscana Nord Ovest. A spiegare il perché di questo ritardo è il dottor Marco Cupisti, punto di riferimento per tante famiglie in città. "Il vaccino Pfizer che utilizziamo adesso per gli ultraottantenni ha un preciso sistema di conservazione – a temperature ultre fredde – e non è ancora stata autorizzato il trasporto". Ma non è l’unico ostacolo, che potrebbe essere comunque bypassato con le dosi di Moderna. "Per la tutela dei pazienti, soprattutto quelli ultrafragili, serve il massimo scrupolo. Il vaccino, per quanto sicuro, può comportare delle reazioni allergiche che devono essere gestite nell’immediato. L’Asl sta mettendo a punto un piano specifico per l’organizzazione delle vaccinazioni a domicilio, che necessitano comunque anche del supporto infermieristico. Ancora non sappiamo se sarà il personale della Asl ad intervenire, oppure noi medici di famiglia direttamente. Ciò che è importante ribadire è che non vogliamo lasciare indietro nessuno – prosegue il dottor Cupisti –. Aspettiamo quindi le indicazioni per poterci muovere nel massimo della sicurezza, soprattutto dei nostri assistiti.  

Martina Del Chicca