Africa senza pace: due auto a fuoco. Gli abitanti temono un’escalation

L’episodio in via Campanella. Si ipotizza un corto circuito, ma molti ricordano le gesta del piromane

Pietrasanta (Lucca), 29 novembre 2022 - Sono le 2 di domenica notte quando la sirena squarcia il silenzio che ammanta il quartiere Africa, con l’azzurro del girofaro dei vigili del fuoco che entra nelle case. I mezzi del distaccamento di Pietrasanta sono appena piombati in via Tommaso Campanella, nel lembo più a mare verso la “pinetina“, la palestra “Tommasi“ e le scuole materne ed elementari, a causa dell’incendio scoppiato nel parcheggio che costeggia il parco pubblico. In quel punto ci sono due auto in sosta avvolte dalle fiamme, una completamente e l’altra solo nella parte anteriore. Lingue di fuoco che catturano l’attenzione dei residenti insieme ai loro telefoni che filmano quegli attimi. Poi, in maniera sinistra e inevitabile, la domanda sorge spontanea all’interno delle case e dei palazzi che circondano la zona: "Ma che sta succedendo all’Africa?". L’interrogativo viene scoccato verso le scene allucinanti avvenute soltanto due notti prima, poche decine di metri più a monte, con il pestaggio di un 36enne, che ha riportato la frattura di naso e gamba, poi travolto dalla macchina del suo stesso aggressore, un 27enne denunciato a piede libero per lesioni personali gravissime.

Le indagini da parte delle forze dell’ordine sono serrate e come sempre terranno conto di eventuali testimonianze e filmati forniti dalle telecamere di videosorveglianza posizionate all’ingresso del popoloso quartiere. Il primo responso parla di un probabile incendio accidentale, innescato da un corto circuito all’impianto elettrico di una Mini cabrio rimasta completamente distrutta e di proprietà di una nota commerciante. A farne le spese anche la Matiz parcheggiata subito dietro, con la parte anteriore, le ruote e il parabrezza gravemente danneggiati. Poi ci sono i timori di molti cittadini, che hanno assistitito a queste scene più volte in passato e di certo non dimenticano. "Il piromane dell’Africa", come viene chiamato da molti, era entrato in azione alcuni anni fa nella vicina via Bernini, arteria principale e piena di attività e abitazioni. Una delle vittime, all’epoca, si era sfogata pubblicamente sostenendo di averlo immortalato con la propria webcam, poi sulla misteriosa vicenda è calato il silenzio.

E così i sentimenti tra le viuzze dell’Africa si mescolano e si scontrano, senza trovare una sintesi. C’è chi vuole credere alla fatalità di un corto circuito, che può essere stato causato dalla presenza di un topo o dall’acqua piovuta nei giorni scorsi, rifiutando l’idea di un’escalation di violenza degna delle periferie più pericolose e degradate. Altrettanti, invece, cominciano ad avere paura e fanno brutti pensieri. Non per forza di cose collegando i due recenti episodi, ma è difficile dormire sonni tranquilli quando determinate situazioni si ripetono anche se a distanza di tempo. Svegliarsi di soprassalto due notti su tre del resto non è l’aspirazione di ogni cittadino. Venerdì scorso la luce azzurrina era stata quella delle pattuglie di polizie e carabinieri, precedute dalle urla disumane, le offese e la violenza che ha colorato di sangue l’asfalto di via della Svolta. Una strada importante, che collega via Bernini alla zona lato mare, con i suoi servizi, ma troppo spesso teatro di scorribande, eccessi e regole di convivenza calpestate.

È storia abbastanza recente, inoltre, la chiusura del perimetro della palestra “Tommasi“ dopo che decine di volte ignoti riuscivano a varcare il cancello dando sfogo alle proprie pulsioni con graffiti sui muri, estintori svuotati, tubi rotti, rifiuti ovunque e tracce di “giri“ poco raccomandabili. Ed è notizia di una ventina di giorni fa, raccontata solo oggi da alcuni residenti, di un gruppo di giovani che ha rubato l’Ape a un cliente di un locale della zona, con evoluzioni da rally tra le scuole a la palestra concluse con il ribaltamento del mezzo e il ferimento, tutt’altro che leggero, dell’autore della prodezza. Si arriva così a ieri mattina, con il nastro biancorosso srotolato dai vigili del fuoco intorno alle due macchine andate a fuoco. Subito dietro la rete del parco, a pochi metri dalle auto, c’è l’albero di Natale: le uniche luci che i residenti dell’Africa vorrebbero vedere accese di notte.