Addio a Paoli, il re della notte che cambiò tutto

L’imprenditore ha avuto molti locali, ma 33 anni fa il suo “Gabbiano“ diventò famoso ovunque con lo show estremo di Cicciolina.

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E’ morto Giampaolo Paoli, uno dei grandi impresari del divertimentificio viareggino. Aveva 79 anni. Fondatore del mitico Gabbiano sul Vialone, assurse alla notorità nazionale quando nel giugno 1987 ospitò lo spettacolo di Ilona Staller, la mitica Cicciolina.

"La Nazione" uscì con un articolo bianco sulla prima pagina, a firma dell’inviato Maurizio Naldini, che si rifiutò di raccontare le esibizioni hard con e senza pitone. Staller da pochi giorni era diventata parlamentare eletta col Partito Radicale. Fu un evento storico per la quantità di giornalisti e fotografi presenti, l’evento fu ripreso anche a livello internazionale. Paoli se ne è andato, vinto dal male che l’aveva colpito poco prima dello scorso natale. Era famosissimo non solo per essere stato uno dei re della notte e del divertimento, ma anche per il suo impegno associativo: è stato a lungo rappresentante del concessionari di Levante, consigliere del Cgc Viareggio e soprattutto dirigente sportivo, fondatore e presidente per oltre quaranta anni di una società calcistica locale, prima ‘Gabbiano’ (dal nome del locale notturno) e poi Viareggio ’92. Lascia la moglie Paola, i figli Stefano e Stefania, tantissimi amici: i funerali saranno celebrati oggi pomeriggio alle 16 nella chiesa di Santa Rita all’ex Campo d’Aviazione.

L’imprenditore è sempre stato in prima fila nel lavoro. La felice intuizione del Gabbiano – locale notturno con spogliarelli – era arrivata quando Viareggio e la Versilia erano ancora capaci di ruggire. Quando scritturò Cicciolina avrebbe voluto portare lo show al Palasport. Ma il Comune fu irremovibile e la Staller, seguita dal suo manager Riccardo Schicchi (scomparso otto anni fa), diventò la padrona di scena del ‘Gabbiano: tra le urla dei fans e la ripugnanza di molti. Il nostro giornale preferì non raccontare l’esibizione; altri invece la stroncarono. Ma il nome del ‘Gabbiano’ volò in mezzo mondo, concedendo a Giampaolo Paoli un palcoscenico straordinario. A ben vedere ‘Il Gabbiano’ di Giampaolo Paoli ha segnato un cambio generazionale: l’emittente locale trasmetteva spesso in diretta dopo la mezzanotte gli spogliarelli, verà novità per il tubo catodico. Così nei bar di Viareggio e della Versilia cominciarono a comparire cartelli informativi corretti: accanto a ‘in questo locale i programmi sportivi hanno la precedenze’, mani interessate e occhieggianti avevano aggiunto ‘e gli spogliarelli dal Gabbiano’.

Ma sarebbe riduttivo ricordare Giampaolo solo per questo. Il suo Gabbiano era l’unico locale sul Vialone con licenza di ballo. Dopo la società fatta con Athos Pastechi e Luigi Cosignani, Giampaolo prese altri lidi e aprì con successo l’Irish Pub Flannery’s sul tetto del Politeama, al posto del precedente Hop Frog: era l’unico locale che vendeva la Giunness non pastoprizzata, dai fusti alla spina, come a Dublino. Il Gabbiano iniziava così tante trasformazioni: prima la discoteca Magazzini Mondani, poi il Tantra Bar, quindi oggi il Maki Maki. Altre proprietà e gestioni. L’ultima gestione di Paoli sul Vialone era stata al Las Vegas, come sempre un locale innovativo, fusion, come sapeva inventare lui.

Nelle sue infinite atività è stato a lungo, con la moglie Paola, anche del bar sotto le tribune dello stadio dei Pini. Allora si trasformava in anfitrione dei grandi personaggi, soprattutto per la Coppa Carnevale, che prima di una partita o nell’intervallo, si davano appuntamento di fronte al bancone per gustare un caffè o una bevanda. Per tutti, Giampaolo aveva pronto un saluto e una battuta.