"Mi ha violentata". L'incubo in vacanza

Notte shock per una diciottenne pratese in Versilia. Sotto accusa un giovane di Modena

Una manifestazione contro la violenza sulle donne

Una manifestazione contro la violenza sulle donne

Viareggio, 20 ottobre 2018 - Lei è una studentessa diciottenne di Prato che era andata in vacanza in Versilia; lui il rampollo di una famiglia bene di Modena appena più grande di lei. Anna (il nome è puramente di fantasia) aveva immaginato di incontrare un Principe Azzurro per la sua prima volta; Marco (altro nome di fantasia) è un bel ragazzo con capelli mori e occhi scuri. Ma non era il suo Principe Azzurro. Le loro vite e i loro destini si sono incrociati una sera d’estate di un anno fa in un locale cult della movida versiliese. Anna porta ancora le ferite, soprattutto morali, di quell’incontro e Marco il peso delle accuse che lei gli rivolge adesso contro: stupro. E dovrà difendersi in un’aula di tribunale.

Così ha deciso ieri il Gup Riccardo Nerucci che, nell’udienza preliminare, ha disposto il rinvio a giudizio del ragazzo, oggi 24enne, difeso dall’avvocato Antonio Voce di Firenze, fissando la prima data del processo al 7 marzo del 2019. Contestualmente la vittima, difesa dall’avvocato Massimiliano Manzo di Firenze, si è costituita parte civile.

I fatti si svolsero alla fine di giugno del 2017 quando la studentessa pratese venne in Versilia ospite di un’amica, con la quale la sera andò in una discoteca. Le due giovani hanno voglia di divertirsi. Invitate a un tavolino iniziano a bere: vino, gin lemon, champagne. Troppe bollicine, probabilmente. I superalcolici danno subito alla testa. L’amica si mette seduta, mentre Anna va a ballare, ma poi cade a terra. Viene rialzata e cade di nuovo. Di qui in avanti i suoi ricordi sono confusi. Meglio tornare a casa. In taxi. E qui l’accompagna un giovane dall’accento non toscano che aveva conosciuto dentro il locale.

Anna sta male. Fa fermare il taxi e vomita. Non si rende più conto di quello che sta accadendo intorno a lei. Soprattutto non si rende conto che non sta tornando a casa dell’amica, ma finisce in un villino di Forte dei Marmi dove si conclude il post discoteca. Anna finisce in un letto. A fianco di quello che, solo in seguito, sarà identificato come Marco. Durante la notte Anna ha sensazioni strane, avverte dolori vaginali, prova a girarsi dall’altra parte. Piange e si lamenta in quel letto e in quella villa che non conosce. E’ stordita, confusa. Ma sostanzialmente, stando a quanto dichiarato alle autorità che hanno raccolto la sua denuncia, non si stava rendendo conto di quello che stava avvenendo: si stava consumando la violenza.

Si sveglia la mattina alle 9,30. Con tanto dolore e con le mutandine macchiate di sangue. "Io non lo avevo mai fatto prima...", ha confessato in lacrime agli investigatori. E sicuramente non era come lo aveva sognato, come lo avrebbe voluto. Racconta subito tutto all’amica e poi, su consiglio di lei, anche ai genitori che sporgono denuncia.

Non si sa chi sia stato ad abusare di lei. Ma la Questura di Prato avvia le indagini. Vengono visionate foto scattate all’interno del locale, e viene interrogato il tassista. La pista investigativa porta a Modena, dove gli inquirenti vanno a bussare alla porta di Marco che ora dovrà difendersi da un’accusa pesantissima: quella di aver costretto la diciottenne pratese a subire atti sessuali abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica in cui si trovava la ragazza dopo aver assunto rilevanti quantitativi di sostanze alcoliche.